Firenze, ipotesi tassa di soggiorno a 10 € a notte, albergatori infuriati

Associazioni di categoria contrarie alla proposta di Gianassi al parlamento di alzare il contributo

Turisti a Firenze (New Press Photo)

Turisti a Firenze (New Press Photo)

Firenze, 18 dicembre 2022 - Sull’imposta di soggiorno il dibattito a Firenze è acceso. E promette ulteriori scintille. Da una parte gli albergatori, per niente soddisfatti, dall’altra i Comuni, con Palazzo Vecchio che applaude. Tutto parte dall’emendamento alla legge di bilancio proposto dai deputati Pd Andrea Gnassi e Federico Gianassi, quest’ultimo ex assessore nella giunta Nardella, e relativo all’applicazione dell’imposta di soggiorno.

In particolare l’emendamento prevede di dare attuazione alle legge del 2019 con cui fu stabilito che i Comuni che hanno un tasso di presenze turistiche 20 volte superiore al numero dei residenti possono, nel definire il valore dell’imposta di soggiorno, usare come soglia massima 10 euro al giorno e non i 5 euro altrimenti previsti.

Al momento non c’è una tabella dei prezzi aggiornati a seconda della tipologia dell’hotel: questo perché intanto l’emendamento deve passare e poi perché comunque sono le amministrazioni poi a dover fissare i prezzi. Facendo un esempio una famiglia composta da 4 adulti può spendere circa 600 euro a notte per un 5 stelle, 350 euro per un 4 stelle, 180 euro per un 3 stelle, 140 euro per un 2 stelle e 120 euro per una stella.

A questa cifra si va ad aggiungere la tassa di soggiorno: se un Comune usasse tutto il tetto massimo si potrebbe arrivare anche ad una tassa di 40 euro per i 5 stelle (per poi scendere magari a 32 euro per i 4 stelle e così via). Una bella somma anche se, precisa Gianassi, "non è detto che il Comune di Firenze ad esempio scelga di usare l’imposta massima. Potrebbe anche inserire una soglia di 6 euro per i 5 stelle e poi a scendere. Non è un obbligo far pagare 10 euro in un 5 stelle".

Ad ogni modo l’aumento gli albergatori si sentono traditi anche perché l’idea parte da Firenze: "Questa proposta è inammissibile irricevibile e senza senso – spiega Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze -. Siamo molto arrabbiati, manca il rispetto. Serve sensibilità tecnica ma anche culturale, qui non ci sono né una né l’altra: troppo spesso ci scordiamo che Firenze è patrimonio di tutti. Per me l’imposta di soggiorno andrebbe sostituita o quantomeno modificata, tutto questo mi sembra assurdo, così si vuole solo fare cassa. Perché anche sugli importi è ovvio che se ti dicono fino ad un massimo di dieci euro, si cerca di aumentare al massimo".

Naturalmente Nardella difende la scelta di Gnassi e Gianassi: "Prima vediamo se l’emendamento passa, poi faremo le nostre valutazioni: credo che la proposta dei deputati Gnassi e Gianassi sia molto utile", dice. Il sindaco apre anche "ad un confronto con gli operatori del turismo per condividere anche le strategie con le quali investire le risorse provenienti dalle imposte di soggiorno". "In ogni caso – precisa - l’imposta di soggiorno dovrà essere sempre vincolata ai servizi legati all’ospitalità, dalla pulizia all’offerta culturale, ai trasporti, perché non si può far pesare sui residenti i costi maggiori dei servizi che devono essere giustamente garantiti anche ai turisti ed i visitatori".

Niccolò Gramigni

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro