Tariffe scuola: ora l’Isee è fai-da-te. Senza Caaf, agevolazioni in salita

Genitori alle prese con le complesse procedure online. Sale la rabbia

Una dichiarazione Isee (Pressphoto)

Una dichiarazione Isee (Pressphoto)

Firenze, 6 settembre 2018 - Rompicapo Isee. Dal 31 luglio è finita la convenzione con i Caaf per quanto riguarda il cosiddetto ‘pacchetto scuola’. In pratica, se fino allo scorso anno erano i Caaf stessi a trasmettere per via telematica gli Isee a Palazzo Vecchio, adesso sono invece i cittadini a doversi armare di santa pazienza per fare la procedura online. Così, sale la rabbia da parte delle famiglie, che ormai si erano abituate al vecchio sistema, più snello.

«L’amministrazione ci ha comunicato la novità via mail. Non c’è stata neanche la possibilità di replica da parte nostra», dice Monica Azzini, responsabile del Caaf Cisl. «Peccato, perché era una cosa che funzionava – conferma Maria Teresa Rocco, responsabile qualità del Caaf Cgil Toscana –. Raccogliamo molta rabbia da parte degli utenti, ma è presto per dire se ci sia un calo di richieste di compilazione dell’Isee». Tramite la ‘domanda unica di agevolazione tariffaria’, le famiglie con figli al nido, all’infanzia e alla primaria che hanno un Isee di valore inferiore ai 32.500,01 euro hanno l’opportunità di chiedere agevolazioni tariffarie per la refezione e per i ‘servizi di supporto alla scuola’ quali ad esempio il trasporto tramite pulmino.

Ebbene, una volta fatta l’Isee, occorre collegarsi con le proprie credenziali – fornite nei punti anagrafici comunali, - ai servizi online di Palazzo Vecchio. Tutto semplice, almeno in apparenza. «In realtà è un impazzimento di cui non sentivo la necessità – si sfoga Dimitri, papà separato con un figlio alla primaria -. Già presentare l’Isee non è uno scherzo, tra infiniti fogli da portare, telefonate e appuntamenti per i quali io, che lavoro da mattina a sera, sono costretto a prendere dei permessi».

Dimitri ne ha già presi tre per sbrigare la pratica Isee. E adesso incombe il quarto per «andare a ritirare le credenziali. Cosa che posso fare io e solo io, dato che non è ammessa alcuna delega». Finita lì? Macchè. «A casa compilerò il modulo, sperando che vada tutto bene. All’inizio non è andata così, perché il sito non riconosceva le credenziali di cui ero già in possesso. Insomma, una trafila infinita. Una complicazione della vita dei genitori». Una complicazione della vita dei genitori».

Tant'è  che sono in molti a pensare che «la procedura più difficoltosa serva a scoraggiare i più e, quindi, ad ottenere un maggior numero di Isee in fascia massima». «E poi mica tutti hanno il pc a casa e, soprattutto, le necessarie competenze», aggiunge Dimitri. Ma il vicesindaco Cristina Giachi rimanda al mittente ogni accusa: «La convenzione è scaduta e non l’abbiamo rinnovata perché la fase di ‘rodaggio’ della domanda online era terminata». Come dire: non c’era alcun motivo di spendere soldi per continuare con una procedura ormai «consolidata». Ma chi non sa quali pesci prendere? E i tanti stranieri? «Non lasciamo solo nessuno – assicura Giachi -. Chi non conosce l’italiano è seguito dai nostri operatori in lingua. Poi, basta prendere un appuntamento tramite lo 055055 con il servizio mense scolastiche. Si può essere guidati telefonicamente nella compilazione. Oppure andare lì per farsela materialmente fare. Comunque, la procedura dura pochi minuti. Non capisco le ragioni di chi protesta». Quanto alle credenziali, «si tratta di prenderle una sola volta nella vita», allarga le braccia il vicesindaco. «Mi pare un piccolo sforzo di fronte alla praticità di poter poi fare tante cose direttamente da casa. Quanto al sito, sì, mi rendo conto che a volte possa non funzionare. Dipende dal numero di accessi in contemporanea». In via Nicolodi si può prendere appuntamento il martedì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 15 alle 17. Per l’informazione telefonica, il lunedì e il mercoledì dalle 9,30 alle 12,30.

Elettra Gullè

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