Sulle ali del cavallo bianco. Cosmo apre il nuovo tour da Firenze

Il 30 marzo al Teatro Cartiere Carrara torna in concerto con il suo pop "completamente deviato"

Sulle ali del cavallo bianco. Cosmo apre il nuovo tour da Firenze

Sulle ali del cavallo bianco. Cosmo apre il nuovo tour da Firenze

Cosmo torna in concerto a Firenze - dove apre il nuovo tour - con un album destinato a far rumore. "Penso che ‘Sulle ali del cavallo bianco’ sia un disco un po’ meno politico e un po’ più sentimentale, psichedelico, del precedente, così mi piace immaginarmelo in una dimensione laminale; una specie di ‘stargate’ tra l’aldiqua e l’aldilà", ammette il musicista (all’anagrafe Marco Jacopo Bianchi), in scena il 30 marzo al Teatro Cartiere Carrara (ore 21). "Se ‘La terza estate dell’amore’ era un disco più radicalizzato e più elettronico, questo più italiano, più legato alla nostra tradizione, e, diciamola pure questa parolaccia, ‘cantautorale’. Tant’è che è il primo progetto a cui lavoro con un’altra persona, Alessio Natalizia detto Not Waving, un mio amico produttore che vive e opera a Londra".

Cosa vi siete detti mettendo mano ai nuovi brani?

"L’idea è stata: facciamo un disco pop. Ma un pop completamente deviato, che sperimenta cose anche abbastanza estreme come l’affiancare chitarre classiche e sintetizzatori ‘trance’. Le canzoni sono nate tutte davanti al fiume che ad Ivrea passa davanti al mio studio ed è da quelle acque che ho immaginato veder affiorare e tendere le ali il cavallo del titolo. Tant’è che al termine dell’ascolto, spenti gli echi del finale d’archi alla Hans Zimmer, rimane solo il gorgoglio dell’acqua. E non è detto che da lì non parta pure la narrazione del mio prossimo progetto".

Da cosa origina questo quinto capitolo della sua discografia?

"Nasce da alcuni momenti di confusione positiva, fuori dall’ordinario, oltre che da esperienze psichedeliche anche nel senso stretto del termine; momenti in cui sono uscito un attimo da me stesso per poi ritrovarmi e ritrovare le persone che frequento. Non essendo un artista legato a un genere musicale in particolare, passando da un album all’altro ho sempre cercato di cambiare strada. E se prima ero infatuato dalla techno, ora penso che si possa far ballare la gente veramente con tutto".

Sottolinea i riferimenti sperimentali al cantautorato di questo disco: quali sono i padri nobili della canzone che l’affascinano di più?

"Quelli che sento più vicini sono Lucio Battisti e Franco Battiato, mi sarebbe piaciuto incontrarli, così come avrei tanto voluto conoscere Lucio Dalla. Tutti scomparsi, purtroppo, prima che potessi realizzare questo mio desiderio".

"Gira che ti rigira" è forse il brano più lieve degli undici in repertorio.

"Me l’ha ispirato il ‘mood’ giocoso di ‘Attenti al lupo’ di Dalla. E in particolare i suoni buffi, freschi, in levare, di quel brano. Ma anche la strana malinconia che lo circonda".

Un concept?

"Non esattamente, l’idea del cavallo bianco è legata soprattutto alla volontà di attraversare più mondi con una musica capace di avvicinare gli opposti: pop e sperimentazione".

Sul sito web Mubi è disponibile "Antipop" il film che le ha dedicato Jacopo Farina.

"Si tratta di un documentario che mi racconta attraverso le storie di altri, mio fratello, i miei genitori, le persone che mi circondano. Non faccio, infatti, sfoggio della mia vita privata, non la nascondo nemmeno".

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