
La band “I Musici“ lunedì porterà sul palco del Teatro Romano tutto il repertorio di Francesco Guccini
FIESOLE (Firenze)
I Musici continuano a emozionare il pubblico, proprio come Francesco Guccini. Lunedì 9 (ore 21) al Teatro Romano di Fiesole arrivano I Musici con le canzoni del poeta: Juan Carlos “Flaco” Biondini, suo fedele chitarrista, accompagnato da Vince Tempera al pianoforte, Roberto Manuzzi al sax, Ellade Bandini alle percussioni e Giacomo Marzi al basso. E ci sarà anche Beppe Dati, storico autore e compositore che salirà sul palco per cantare con i Musici Cyrano e Don Chisciotte scritte per Guccini.
Vince Tempera è noto per essere stato più volte direttore d’orchestra a Sanremo ma ha accompagnato anche grandi artisti, scritto colonne sonore per la televisione, il cinema passando per le sigle di cartoni animati: da Atlas Ufo Robot a Capitan Harlock, da Remi all’Ape Maia e ci racconta la sua storia.
Maestro, come è nato il progetto dei Musici?
"E’ un progetto nato nel momento in cui Guccini decise di non fare più concerti: la sua band ha proseguito e ho iniziato a collaborare. Nel gruppo ognuno ha un ruolo che rispecchia il proprio stile".
Al Teatro Romano di Fiesole cosa proporrete?
"Un viaggio nel repertorio di Guccini: Il vecchio e il bambino, La locomotiva, Autogrill, L‘Avvelenata, Auschwitz, Dio è morto, fino ad arrivare a brani come Noi non ci saremo, Canzone per un‘amica, Vedi cara e Cyrano. Tra una canzone e l’altra retroscena e aneddoti. E non mancherà il nostro doppio album Ronin che naturalmente vanta la preziosa collaborazione del Maestrone".
Come è Francesco Guccini visto da un direttore d’orchestra?
"E’ un artista che rispetta i ruoli e questo è fondamentale nel lavoro perché i giovani vogliono sempre dire la loro e non capiscono che i consigli e i suggerimenti vengono dall’esperienza. Il rispetto dei ruoli è fondamentale nella musica. E poi i giovani d’oggi non conoscono i grandi musicisti".
Quale Festival di Sanremo porta nel cuore?
"Forse quello che ha vinto Francesco Gabbani nella sezione Giovani, era il 2016. Gabbani mi è piaciuto. In realtà amo molto lavorare con i giovani perché sono più spensierati, hanno tanti progetti per la testa. Quello che devono capire è che non c’è solo la musica rap ma il settore in cui sperimentare e perfezionarsi è vario: dalla classica alla moderna. La musica strumentale ha tante sfumature che, se ben colte, possono dare grandi soddisfazioni".
Un’orchestra che avrebbe dovuto dirigere?
"Posso dire di aver ormai lavorato con i nomi più importanti e ricordo molto volentieri la collaborazione con Natalie Cole".
M. Serena Quercioli