REDAZIONE FIRENZE

Stravinsky coi fiocchi Applausi caldi e convinti per il Pulcinella di Gatti

Stravinsky coi fiocchi Applausi caldi e convinti per il Pulcinella di Gatti

In un’atmosfera euforica e preoccupata, un po’ da festa sul Titanic, Daniele Gatti ha diretto al Teatro del Maggio un bellissimo programma strettamente connesso al Rake’s Progress di Stravinsky che andrà in scena stasera in una nuova attesa edizione. Per prepararne l’ascolto niente di meglio del balletto Pulcinella, primo frutto della svolta neoclassica della quale l’opera ispirata alle incisioni di Hogarth sarà culmine e fine. Proponendone la versione completa con interventi cantati, Gatti ne ha colto con intelligenza stilistica e impareggiabile lucidità tecnica i rimandi affettuosi e ironici al passato, la gioiosa solarità mediterranea e le gustose deformazioni che scompongono e ricompongono gli originali settecenteschi, più o meno autentici, secondo un estro beffardo più cubista che neoclassico. Lo assecondavano con dedizione totale le giovani ed eleganti voci di Eleonora Filipponi, Joseph Dahdah e Lodovico Filippo Ravizza e in un’autentica gara di bravura le prime parti di un’Orchestra del Maggio in stato di grazia.

Molto felice l’abbinamento nella prima parte a due capolavori barocchi con restituzioni accurate e fantasiose del penultimo Concerto dall’Estro armonico di Vivaldi e della Cantata Jauchzet Gott in allen Landen di Bach. Un lavoro di forte impronta spettacolare e italianizzante nel quale hanno brillato la voce di Jessica Pratt, ammirevole nel virtuosismo spericolato delle colorature ma anche nella purezza espressiva della splendida aria centrale, e l’impeccabile lucentezza della tromba di Claudio Quintavalla, altra preziosa prima parte del Maggio. Il pubblico ha risposto tributando applausi insistenti con un calore tutto speciale, quasi a far quadrato intorno a un’istituzione minacciata da un futuro quanto mai incerto.

Giuseppe Rossi