
"Il titolo di questo romanzo gioca su un’assonanza ironica, non casuale, che racconta tutto senza svelare niente. Se pensiamo ad Oscar Wilde viene in mente l’ironia pungente del cinico, la bellezza diabolica dell’edonista, il de profundis di chi non vuole arrendersi all’ipocrisia del conformismo. Insomma, tutto: ma non che lo scrittore e drammaturgo irlandese avesse avuto una moglie". Con queste premesse la scrittrice e giornalista Laura Guglielmi presenta il suo ultimo libro che è già un caso letterario di grande successo. Si intitola "Lady Constance Lloyd. L’importanza di chiamarsi Wilde" il romanzo ispirato alla vita della moglie di Oscar Wilde (collana Femminile Singolare, Morellini editore) che sarà presentato martedì 18 gennaio alle 18 al Museo Novecento introdotto dal suo direttore, Sergio Risaliti e con la stessa autrice.
"E’ un libro che riporta l’attenzione su una donna di grande caratura – spiega Laura Guglielmi – attraverso una storia ispirata alla vita vera della moglie di Wilde. Che pochi sanno quanto fosse colta, ironica e attraente. Lady Constance Lloyd era nata a Dublino, 1858 ed è morta a Genova nel 1898: una donna all’avanguardia per i tempi che viveva. Scrittrice, giornalista e attivista, è stata una figura femminile che deve ancora oggi trovare la sua giusta collocazione nella storia. Per anni oscurata dalla fama e dal processo del marito – spiega Guglielmi– dal quale ebbe due figli Cyril e Vyvyan. E’ stata donna carismatica, femminista e progressista, paladina di una rivoluzione culturale a sostegno delle fasce deboli". Nel libro il racconto di una vita finalmente uscita allo scoperto: nel 1896, dopo lo scandalo che investì il marito, Constance dovette fuggire dall’Inghilterra per trasferirsi sulla Riviera Ligure. "Non volle mai divorziare da Oscar Wilde e, a differenza di tutti i loro amici e conoscenti, non rimase scandalizzata dalle scelte omosessuali del marito – conclude Guglielmi –. Il mio libro ripropone anche le vicende del processo e il suo passaggio a Firenze". Da non perdere.
Titti Giuliani Foti