
Una violenza bestiale. Resa furiosa dalla gelosia, Juliana Elizabeth Escobar Andreade, 45 anni, addentò la mano sinistra della presunta ‘rivale’ M.C., 41 e le staccò di netto a morsi la falange di un dito. Era il 27 settembre 2020, notte di festa grande per la comunità peruviana alle Cascine, musica, alcol a fiumi, fino alle 3.30, notte tra sabato e domenica. La vittima fu aggredita in due riprese, prima mentre ballava e poco più tardi, da un gruppo che si era unito all’indagata mentre lei era in attesa di un taxi per fuggire. Prima, al ballo, qualcuno le aveva rovesciato addosso della birra, lei si era girata e subito era stata agguantata per i capelli dalla Escobar Andreade. Le due donne caddero e poco dopo M.C. sentì un dolore allucinante alla mano. "Mi sono difesa, lei mi ha morso le dita. Il dolore è stato fortissimo, ho tirato via la mano, lei ha stretto i denti sempre più".
Riuscì a sottrarsi a quella aggressione bestiale rimettendoci parte di un dito. La sua ‘colpa’ secondo la prima ricostruzione della polizia: ballare o aver ballato fino a poco prima prima con un ragazzo conosciuto da poco, evidentemente caro alla donna accusata.
"E’ stata la moglie di mio zio" disse lei in lacrime. Per aver causato lesioni personali gravissime con postumi permanenti – consistite nell’amputazione della falange di un dito della mano sinistra – il sostituto procuratore Sandro Cutrignelli ha chiesto il rinvio a giudizio di Escobar Andreade; il giudice delle indagini Silvia Romeo ha fissato l’udienza preliminare il 13 aprile. M.C., parte offesa intende costituirsi parte civile tramite l’avvocato Gianni Salocchi (nella foto).
Ma la vicenda ha fatto registrare più di recente un altro episodio inquietante per il quale si procede in separata sede. Domenica 29 novembre la Escobar, il figlio, forse due nipoti di lei, alcuni amici, trovano in discoteca, il ‘Misti Latin Club’ di via Di Vittorio una una donna di 36 anni, peruviana. M.P. è testimone di giustizia del tremendo precedente: "E’ stata quella donna a staccare a morsi un dito alla mia amica M.C.". Il gruppo – per la polizia, intervenuta anche in quella occasione – approfitta della occasione per vendicarsi: "un pugno e poi con un colpo di ginocchio in faccia" ricevuto sembra dal figlio della Escobar. Inseguita, caduta e circondata, M.P. è presa calci e minacciata: ’vedrai ti ammazzeremo’, le avrebbero urlato. Per poi riprendere il pestaggio. Diagnosi a Careggi: ‘frattura scomposta di ossa nasali, naso e orbita sinistra con tumufazioni’.
giovanni spano