
L’altra notte l’incursione in uno dei reparti chirurgia dell’ospedale di Careggi di un ventenne fiorentino di origine romena che, fingendosi un medico, ha molestato prima una infermiera e poi una paziente. Alle grida della seconda giovane donna aggredita che era immobilizzata a letto dopo un intervento, si sono subito precipitati nella stanza un paio di infermieri e una guardia giurata che era già stata allertata dal personale dopo la prima aggressione. Un brutto episodio che, soprattutto in questo periodo di pandemia con i reparti vietati ai parenti che vorrebbero visitare i pazienti, ha sollevato alcune questioni sulla sicurezza all’interno dei reparti ospedalieri.
Oggi però la dirigenza di Careggi ha deciso di fare alcune verifiche e ha già convocato una riunione per analizzare bene l’accaduto e fare il punto della situazione. Lo scopo è valutare se e quali correttivi sia necessario inserire per rafforzare ulteriormente la sicurezza ed evitare possibili ingressi indesiderati.
Va detto che per la sua stessa conformazione, 41 edifici dislocati su 74 ettari, nell’area ospedaliera di Careggi non possono esistere varchi ’blindati’ fra i reparti soprattutto per consentire lo svolgimento della normale attività medica.
Attualmente a garantire la sicurezza all’interno dell’area ospedaliera c’è un posto fisso di polizia al Deas (il dipartimento di emergenza-urgenza) e c’è un servizio di sorveglianza svolto da guardie giurate che hanno una sala operativa dalla quale controllano le decine di telecamere disseminate per controllare i varchi di accesso di ogni reparto. Le guardie giurate rispondono alla chiamata diretta di ogni operatore.
Un sistema – sottolineano da Careggi – che ha infatti garantito l’immediato intervento di infermieri e guardia giurata che hanno immobilizzato e consentito l’arresto del ventenne che nella notte fra venerdì e sabato si era introdotto all’interno di uno dei reparti chirurgia per molestare le due donne.