
Sono eccellenze italiane. E meritano una tutela nazionale, non solo toscana. La scuola per cani guida di Scandicci e la stamperia braille sono le punte più avanzate nel sostegno alla cecità che la nostra regione può vantare. La scuola di Scandicci in particolare è un pezzo di storia: nata nel 1929, ha sostenuto tantissimi ciechi e ipovedenti nella loro vita quotidiana. Nella giornata nazionale del Braille, con un incontro e una dimostrazione ‘sul campo’ in piazza Duomo, il presidente della Toscana, Eugenio Giani ha celebrato questa tradizione annunciando il proprio impegno affinché siano recepite le richieste avanzate dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti a proposito della scuola cani guida di Scandicci: superare il confine regionalistico e ottenere le risorse pubbliche direttamente dallo Stato. Ogni anno dalle fattrici nascono più o meno 50 cuccioli, di questi 26 sono ritenuti idonei e vengono dati in adozione alle famiglie per l’addestramento. Una volta nati, da 5 mesi fino all’assegnazione gli animali tornano alla scuola per cinque giorni al mese.
La caccia alle risorse nazionali è necessaria, come richiesto dal presidente nazionale dell’Unione ciechi e ipovedenti, Mario Barbuto, per il mantenimento della qualità delle attività della scuola. All’incontro di ieri mattina, davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, oltre a Giani e Barbuto hanno partecipato Massimo Diodati presidente regionale dell’Uici e la vicepresidente Elena Ferroni. Con loro, il consigliere delegato dal presidente Giani al terzo settore Massimo Pieri e alcuni rappresentanti delle famiglie che hanno in affido i cuccioli di Labrador che diventeranno cani guida. "L’Uici – ha detto Giani – è nata a Firenze cento anni fa grazie ad Aurelio Nicolodi, e noi dobbiamo custodire il patrimonio che ci è stato consegnato restituendolo loro in servizi e in ciò di cui hanno bisogno".
Fabrizio Morviducci