La Costituzione italiana e la Grundgesetz tedesca garantiscono i diritti fondamentali. La storia dei fratelli Rogger ci fa riflettere su come sia cambiata la considerazione delle diversità. Oggi nei nostri Paesi siamo tutti uguali nei diritti, ognuno con le proprie caratteristiche e le proprie "specialità". Viviamo come se fosse stato sempre così, ma questa ricerca ci ha mostrato che, invece, questi diritti sono il frutto di una conquista.
Come siamo arrivati a questo? Dopo la II Guerra Mondiale, sia l’Italia che la Germania hanno riscritto le proprie Costituzioni. In entrambi i documenti, i principi fondamentali sono ispirati all’estremo rispetto per la persona umana, sancito anche nella Dichiarazione dei Diritti Umani dell’ONU: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti".
Interessante che l’uguaglianza venga sancita in tutte e due le Costituzioni tra i principi fondamentali e che in entrambe l’articolo sia il 3; la prima riga di ognuna sembra quasi la traduzione dell’altra: "Tutti i cittadini...sono uguali davanti alla legge" in italiano e "Alle Menschen sind vor dem Gesetz gleich" in tedesco.
Le differenze: nella Costituzione italiana si parla di "cittadini", nella Grundgesetz ci si riferisce a "Menschen", cioè agli esseri umani in generale. Nell’articolo tedesco si fa riferimento alla volontà di abbattere le differenze tra uomini e donne e si ribadisce che nessuno deve essere svantaggiato se con disabilità; l’articolo italiano pone maggior accento all’abbattimento delle differenze sociali ed economiche.