NICCOLO' GRAMIGNI
NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Sollicciano, ancora polemiche. Il garante attacca la politica: "Il carcere non porta voti"

Duro affondo di Fanfani sulle condizioni del penitenziario, il dibattito s’infiamma. E intanto manca il referente fiorentino per i detenuti e un direttore definitivo.

FIRENZE È stato un mercoledì teso quello relativo al tema del carcere. In Toscana la situazione è complessa – tra suicidi, aggressioni e condizioni delle strutture -, nel carcere fiorentino di Sollicciano a una situazione di evidente precarietà si aggiungono due aspetti ad ora mancanti. Non c’è un direttore definitivo, dopo l’addio di Antonella Tuoni. E non c’è un garante fiorentino dei detenuti, ruolo al momento vacante. Così è stato il garante dei detenuti toscano Giuseppe Fanfani a prendere in mano la situazione.

Con parole al vetriolo nei confronti della politica. "La politica si disinteressa del carcere: il carcere non porta voti, consensi, è pacifico. È molto meglio negare i problemi". L’attacco è in generale alla politica fiorentina e regionale, colpevole secondo Fanfani di non dare seguito, con i fatti, alle parole. Non si fanno nomi e cognomi, ma è evidente che tutti gli esponenti fiorentini parlano di Sollicciano: dalle opposizioni in Consiglio comunale – su tutti Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune ma sono molto attivi anche i consiglieri di Fdi – fino ai piani più alti della macchina comunale e dunque la sindaca Sara Funaro e l’assessore competente Nicola Paulesu. Il concetto di Fanfani è che "tutti parlano, ma poi bisogna essere conseguenti. E fare". Una bella critica. Dal punto di vista infrastrutturale, secondo Fanfani, Sollicciano "è inadeguato rispetto alle esigenze che il sistema detentivo imporrebbe. La soluzione non so quale sia, io faccio l’avvocato. Di certo cinque carceri piccoli sono molto più facili da gestire e riabilitanti che un carcere grande". Dal Comune l’obiettivo è quello di evitare la polemica con Fanfani: esiste un tavolo di coordinamento di tutte le realtà che operano all’interno del penitenziario fiorentino.

Paulesu ha spiegato che "un coordinamento è necessario ed è un’azione che possiamo e vogliamo portare avanti come amministrazione. Come già detto in più occasioni a Sollicciano la situazione è drammatica e urge un’attenzione sempre maggiore". A proposito di concretezza, il deputato dem Federico Gianassi ha ricordato di aver "posto sei domande concrete" al ministro della giustizia Carlo Nordio, tra cui il quesito sul motivo per cui non è stato nominato un nuovo direttore. "Dalle domande ci aspettiamo risposte e non i consueti silenzi", ha attaccato Gianassi.

L’assessora alle politiche regionali per le questioni carcerarie Serena Spinelli ha sottolineato che il "Ministero della giustizia" deve "parlare" di queste strutture "non come luoghi in cui si butta via la chiave ma luoghi in cui si determina riabilitazione". A livello comunale Palagi ha voluto replicare a Fanfani: "Il garante ha ragione in parte – ha affermato -. Non manca l’attenzione, manca la volontà di risolvere il problema senza scaricare su altri". "Non sono d’accordo col garante perché la politica la fanno le persone. È un voler generalizzare e non va bene", ha sottolineato Angela Sirello di Fdi.

Niccolò Gramigni