Soldato ucraino salvato a Firenze: "Grazie, ora torno in guerra. Non ho paura di morire"

Sfregiato da un missile

Il soldato ucraino Sergio Fareniuk con il chirurgo Giuseppe Spinelli

Il soldato ucraino Sergio Fareniuk con il chirurgo Giuseppe Spinelli

Firenze, 15 luglio 2022 - Nome in codice Faraon. Lascia soccare un sorriso come rispondendo a un ordine. Ma la guerra gli ha bruciato le emozioni. E’ distante, con i pensieri e con l’anima. Fa impressione constatarlo faccia a faccia. Sergio Fareniuk (è la traduzione del suo nome dall’ucraino) ha 25 anni. Professione: militare da quando ne aveva 18. Quasi terzo della vita passato a combattere, sui carri armati per difendere l’Ucraina. A Rubizhne, la sua città, si combatte dal 2014. Nel maggio scorso è stata rasa al suolo: le immagini hanno fatto il giro del mondo. Quando non è al fronte, Sergio si occupa di riparare le macchine dell’esercito. Ora è a Careggi: il chirurgo Giuseppe Spinelli gli ha ricostruito il volto: prendendo grasso dall’addome ha impedito che il suo occhio destro ormai cieco sprofondasse nell’orbita. Ha risagomato lo zigomo. Dall’orecchio non sente più. Aveva un buco in fronte e uno in gola. "Che vuole che siano un po’ di cicatrici", dice. I missili non scherzano, gli è andata bene. Comunicare è difficile: lui parla solo ucraino, ma la tecnologia e il traduttore di Google ci mettono una pezza.

Che cosa è accaduto alla sua faccia?

"Gli aerei nemici hanno lanciato un missile durante un attacco".

Ha pensato a qualcosa quando il missile ha fatto saltare in aria tutto?

"All’inizio non avevo capito fosse stato un missile, credevo fosse un cecchino".

Ha visto morire amici e parenti ma vorrebbe tornare in guerra: perché?

"Perché non voglio che i miei amici muoiano".

La sua famiglia è rimasta in Ucraina?

"Sì, tutti. Mia moglie Anastasia ora è voluta venire con me qui in ospedale. Presto torniamo".

Qual è il valore della vita, in guerra?

"La vita non ha valore".

In che senso?

"Non ha un valore perché il denaro non la può comprare.

E i soldi contano?

"Non in guerra, perché ogni militare vuol tornare vivo dalla sua famiglia".

Cosa pensa della guerra?

"La guerra è molto spaventosa, è difficile spiegarlo con le parole perché va oltre".

Perché vorrebbe tornare a combattere?

"Per difendere il mio Paese, qualcuno deve farlo".

Perché non finisce questa guerra?

"Perché la Russia vuole sottomettere l’Ucraina. Non finirà presto".

Perché?

"Perché la Russia ha ancora molte armi e militari".

Chi vincerà?

"L’Ucraina vincerà perché noi lottiamo per un’idea e per la verità".

Quando finirà la guerra cosa farà?

"Crescerò mio figlio Timoteo che ha due anni e mezzo".

E di lavoro?

"Continuerò a fare il militare".

Vale più la sua vita o la libertà del suo Paese?

"La libertà del mio Paese".

Cos’ha provato la prima volta che ha ucciso un uomo?

"Non ho provato sentimenti. Faccio solo il mio lavoro".

Ha avuto paura?

"Non c’è tempo per avere paura".

Teme la morte?

"No, perché saprei il motivo per cui sono morto".

Sono tutti coraggiosi come lei?

"Sì, nessuno è scappato dai compiti assegnati".

Con il volto sfigurato tornerà a combattere?

"Servirò la Patria, ma non al fronte perché sono ferito di guerra".

Cosa rappresentano i suoi tatuaggi?

"Ognuno ha il suo significato".

Il più importante?

"L’immagine della mia nazione".

Segue le notizie della guerra?

"No, dicono tutte falsità. I miei amici mi aggiornano sulla situazione al fronte".

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