LUCA
Cronaca

Soldato calabrese decorato con medaglia al valor militare ad Ascoli

Un soldato calabrese riceve la medaglia al valor militare ad Ascoli per il suo coraggio contro i briganti.

Edmondo De Amicis venne a Firenze quando la città divenne capitale: su La Nazione scriveva i bozzetti militari

Edmondo De Amicis venne a Firenze quando la città divenne capitale: su La Nazione scriveva i bozzetti militari

Sempre quella faccia rannuvolata e quello sguardo torvo! Così, un giorno, diceva tra sé e sé un capitano, dopo aver passato in rivista la sua compagnia. – Ma perché, poi? Cosa gli ho fatto io, in fin de’ conti? Pensava a un soldato calabrese che durante la rivista lo avea guardato in cagnesco.

Il primo giorno ch’egli era venuto al reggimento insieme a tutti gli altri coscritti vestiti ancora de’ loro panni da contadini e da operai, appena entrato nella compagnia, il capitano l’avea squadrato con una certa espressione di curiosità e avea detto nell’orecchio al suo luogotenente: – Guardi che faccia proibita –. E avea sorriso. Così si andò man mano raffermando nell’animo suo il convincimento che il capitano l’avesse in uggia, e lo rampognasse per malignità, e lo mettesse in burletta col malvagio proposito di farlo uscire dai gangheri, e di perderlo. E non era vero. Il capitano era un galantuomo. Astio non aveva contro di lui più di quanto ne avesse contro gli altri.

Era una sera d’autunno e pioviginava. Una pattuglia di pochi soldati, un dietro l’altro, passava per codesto tratto della valle, salendo, scendendo, serpeggiando. Tutt’ad un tratto, il soldato che stava innanzi udì un rumore concitato di passi. Subito dopo si slanciarono verso di lui tre briganti. Egli sparò il fucile, e l’un d’essi diè un grido e stramazzò. S’avventò sull’altro, e con un colpo poderoso del fucile gli cariò la carabina da un lato, e gli cacciò nel ventre e ne estrasse in un sol punto la baionetta. Ma il terzo, ch’era addietro, gli è sopra prima ch’egli possa rivolgersi contro di lui; gli afferra colla manca il fucile, leva in alto coll’altra un pugnale; e non sì tosto il coltello dell’assassino è passato pel suo pugno che già ei glie l’ha cacciato nella gola. La prima volta che il capitano lo vide, passandogli dinanzi alla rivista, lo guardò fissamente negli occhi e gli disse: – Bravo.

Tre mesi dopo quel giorno il reggimento fu trasferito in Ascoli. Era trascorsa una settimana dall’arrivo alla nova stanza, quando il colonnello ordinò che l’indomani tutto il reggimento vestisse l’uniforme festiva per assistere a una solennità militare sulla maggior piazza della città. Si doveva decorare un soldato della medaglia al valor militare.

Un’ora dopo il capitano era a cavallo sulla via che da Ascoli corre ad Acquasanta, piccolo paese posto sulla riva del Tronto. – C ‘è nessuna che abbia dei figliuoli soldati in mezzo a queste donne? domandò poi restituendo il bicchiere e simulando, come prima, una indifferenza distratta. – Io! rispose vivamente la donna che gli aveva porto il bicchiere. – Ne ho uno!

– Domani vedrete vostro figlio. – Buona donna! – Oh! siete voi quel soldato? – Io – Oh grazie, grazia di cuore. E il mio figliuolo? – Eh, un momento. Si tratta di dare la medaglia del valor militare a un mio compagno. – Ma chi è questo soldato? proruppe la povera madre meravigliata, intenerita, affascinata da quello spettacolo stupendo. – È vostro figlio! gridò l’ordinanza. La vecchia diè un grido, stette un istante immobile cogli occhi sbarrati e la bocca aperta, si cacciò le mani dentro i capelli bianchi, sorrise, gemette, singhiozzò.

– Ma come sapevi ch’io era qui? La donna narrò. – Ma dov’è quest’ufficiale! È quello che ha messo la mano nulla spalla al suo compagno. – Davvero? – Scommetto che, a questo mondo, dopo tua madre... la cosa che hai più cara... è questa. E sollevò la medaglia per tutta la lunghezza del nastro. – No, rispose il soldato senza voltarsi. – No! E qual è dunque la cosa che la cosa più cara al mondo dopo tua madre? domandò la donna con un sorriso affettuoso. Il soldato levò il braccio e stese l’indice verso il capitano e rispose: – Quell’uomo là.