di Paolo Guidotti
Sono preoccupati i pescatori mugellani. E anche, diciamo così, le trote e gli altri pesci in Sieve. Perché in Mugello è arrivato un nuovo volatile. Che di solito vive nelle zone marine, e si ciba voracemente di pesce. In grandi quantità. Ora però il cormorano è diventato presente in gran numero anche nella valle della Sieve.
Le associazioni locali dei pescatori hanno cercato di correre ai ripari, appendendo ai rami degli alberi, da sponda a sponda, delle corde con nastri di plastica bianchi e rossi, a mo’ di dissuasori contro gli uccelli. Il progetto dei dissuasori lungo il corso del fiume – se ne incontrano diversi, nel primo tratto della Sieve – lo ha ideato Gianmarco Burioni insieme ad alcuni soci della società Fly Fox di Firenze e a Stefano Asirelli, vice presidente del Fly Fishing Mugello. "Come già è stato fatto anche in altre regioni Italiane con buoni risultati – spiega Graziano Giambastiani, presidente Fly Fishing Mugello – lo scopo di questo lavoro è quello di proteggere una parte considerevole di pesce di varie pezzature, ma soprattutto proteggere quelli di piccola taglia che rappresentano il futuro di questo fiume e che rispetto alle precedenti stagioni è presente in gran numero. Si parla soprattutto di trote Fario nate nel fiume da riproduzioni naturali". Ma i cormorani, appunto, ne fanno strage. Fino ad alcuni anni fa questo uccello era presente in Italia soltanto nella stagione invernale, ma oggi staziona tutto l’anno e la sua presenza sempre più massiccia mina la sopravvivenza di numerose specie ittiche pregiate.
"Quando un gruppo di cormorani – sottolinea ancora Giambastiani – entra in azione in un corso d’acqua di piccole dimensioni, come il fiume Sieve nella parte alta del suo corso, allora la sua azione diventa pressoché devastante." Così si cerca di allontanarli attraverso il posizionamento di speciali dissuasori.
Ma intanto la commissione pesca del Parlamento Europeo ha richiesto interventi per ridurre l’impatto di questo volatile: ""Con un consumo giornaliero di 400-600 g di pesce – scrive la commissione – stato calcolato che i cormorani prelevino più di 300.000 tonnellate di pesce dalle acque europee ogni anno. Questa quantità –si legge ancora nel documento – corrisponde a più del doppio del volume di pesce commestibile prodotto dai pescatori professionisti delle acque interne e dagli acquacoltori di molti Stati membri". Da qui nasce l’ipotesi degli abbattimenti dei cormorani, nella prospettiva di ridurne sensibilmente il numero.
Le battute di pesca avvengono in acque medio-basse e possono essere effettuate singolarmente o in gruppo, e quando succede per i pesci non c’è scampo. Le specie ittiche gregarie, sia in lago che in fiume, sono quelle maggiormente predate. Le aree di caccia dei cormorani, ormai stanziali, sono costituite dalla rete idrografica principale nelle aree di pianura e collinari, corsi d’acqua montani, e dai principali bacini lacustri.