"Siamo sgomenti per la modalità Attendiamo l’accesso agli atti"

"Siamo sgomenti per la modalità  Attendiamo l’accesso agli atti"

"Siamo sgomenti per la modalità Attendiamo l’accesso agli atti"

La data che Italia Nostra Firenze con il presidente Mario Bencivenni sta aspettando insieme ai comitati è l’8 giugno. Entro quel giorno infatti Palazzo Vecchio dovrà fornire la documentazione richiesta dal comitato e dai cittadini che, quasi un mese fa hanno fatto accesso agli atti alla direzione Ambiente. Con più di un obiettivo: capire se il sistema fognario del viale sia davvero in pericolo a causa delle radici dei pini, quando sia stata fatta l’ultima pulizia del ventre delle caditoie. Ma anche quale sia la statisticha in base alla quale le radici dei pini siano pericolose per il transito delle auto, come sostenuto dal Comune. Tre tesi che i comitati intendono smontare con i fatti. "Soprattutto l’incidentalità – spiega Bencivenni – abbiamo una lunga raccolta di articoli stampa degli ultimi 20 anni su molti incidenti in viale Redi, da nessuno si evince che la colpa sia delle radici dei pini o del sollevamento del manto stradale. Gli incidenti invece sono causati dall’alta velocità o da inversioni e distrazioni". L’altra tesi a cui Italia Nostra sta lavorando, tramite l’impiego di docenti e professionisti è la dimostrazione dell’aumento delle isole di calore lungo il viale, privato delle chiome dei pini.

"Un aumento di caldo che può mettere a rischio la salute dei cittadini. Senza contare che il nuovo progetto prevede la distruzione della siepe di pitosforo al centro carreggiata che oltre a una funzioen di assorbimento dello smog ne ne ha anche uno di frangifari per le auto". La delusione per le modalità dell’abbattimento è altissima anche nei cittadini. Sabato sera era presente anche la presidente del comitato Vitabilità di Campo di Marte, Francesca Marrazza. "Il sentimento è di sgomento per un’azione tanto violenta. Siamo convinti che molti fiorentini si trovino in una condizione di passività inerme. Nelle prossime ore discuteremo il da farsi".

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