
Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, davanti all’installazioone «Shy Society», del duo olandese Drift
Installazione, scultura e musica. Il cortile di Palazzo Strozzi è diventato un palcoscenico immersivo per una performance che unisce espressione artistica, natura e scienza. E’ l’opera dal titolo "Shy Society", spettacolare installazione site-specific nel cortile rinascimentale realizzata dal duo olandese Drift, celebre per progetti performativi fra arte e tecnologia.
Il lavoro è composto da sette grandi elementi inseriti nello spazio aperto del loggiato, che si muovono lentamente e sinuosamente, aprendosi e chiudendosi in una coreografia che segue un brano sinfonico del compositore contemporaneo statunitense Rza. In un’atmosfera di coinvolgimento sensoriale, ogni parte dell’installazione appare come un fiore che si dispiega e si ritrae, grazie a un software progettato per imitare i movimenti imprevedibili e naturali dei fiori reali, offrendo così una riflessione sull’interrelazione tra natura e artificio, controllo e meraviglia.
"Shy Society", società timida, trae ispirazione dal fenomeno naturale noto come "nictinastia", per cui alcune specie di piante e fiori si chiudono durante la notte e si riaprono all’alba per autodifesa e per conservare le proprie risorse. Questo fenomeno, secondo gli artisti, induce non solo a riflettere sul concetto di bellezza, tra natura e artificio, ma anche sull’idea di adattamento all’ambiente da parte di tutte le forme di vita: così come i fiori si aprono e chiudono secondo i cicli naturali, anche gli esseri umani devono trasformarsi e adattarsi alle sfide dell’ambiente.
L’installazione di Drift è così opportunità per riflettere sul concetto di metamorfosi come parte della vita e su come lo spirito di adattamento sia essenziale alla nostra sopravvivenza. "Shy Society" è visibile fino al 26 gennaio, nell’ambito del programma Palazzo Strozzi Future Art, in collaborazione con la Fondazione Hillary Merkus Recordati.
Olga Mugnaini