Corsa allo shopping, ressa in centro. Ma si comprano solo 'pensierini'

Tantissi ma gente a spasso fra i negozi. Niente code nelle boutique di lusso, prese d’assalto le attività più smart. L’analisi di Cursano (Confcommercio): "Mai come quest’anno si vedono gli effetti della crisi"

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FIRENZE Bolgia colorata in centro storico per una delle domeniche natalizie da bollino rosso nella corsa agli acquisti da piazzare sotto l’albero. Il bilancio, per ora, è agrodolce. Un fiume di gente con mille rivoli tra via Calzaiuoli, il Corso, via Pietrapiana e via Cerretani, ma negozi non esattamente affollati. Un trend abbastanza diffuso negli ultimi anni, da quando cioè la crisi ha iniziato a mordere forte al collo. La sensazione dopo una passeggiata in centro? Le boutique più costose attirano ancora, eccome. Ma oltre alle ammirazioni sperticate per le vetrine e qualche rapida ’affacciata’ tra gli scaffali si vede poco altro. Non certo le resse alle casse che si notano, a colpo d’occhio, nei negozi più ’smart’. E così la corsa ai regali si traduce in un piccolo trotto al pensierino da 15 o 20 euro. D’altronde, come si dice, conta il pensiero no? E poi di alternative, anche se la tredicesima è già stata incassata, sembrano essercene ben poche. Aldo Cursano, presidente di Fipe Toscana Confcommercio, da sempre accorto alle faccende fiorentine conferma tutte le nostre impressioni: "Tante persone in giro e negozi semideserti, il fumo c’è, manca l’arrosto... Quello che stiamo vedendo in centro è la conferma che la capacità di spesa dei consumatori è molto diminuita, forse mai come quest’anno. Il pensiero per Natale resiste, ma è sempre più simbolico. Devo dire la verità, c’è una grande preoccupazione perché le vecchie tendenze, quelle legate a un certo stile, la gente non le regge più...". Cursano va avanti nella sua analisi: "Ormai si compra molto on line, si cerca il risparmio ovunque". Addio belle borse e vestiti di classe, arredi di lusso e gioielli con il contagocce. «C’è il boom dei regali utili ormai, o semplicemente delle cose più funzionali: i pacchetti di cene per due nei ristoranti, i buoni per i centri wellness o per fare la spesa nei centri di enogastronomia. Ecco, devo dire che se qualcosa regge, e lo dico in base a un grosso studio che come Confcommercio abbiamo fatto a livello nazionale, è proprio l’attenzione al cibo di qualità. Sul panettone per il pranzo di Natale non si bada a spese". Ciò detto il colpo d’occhio del centro storico ieri era, a prescindere, rincuorante. Complici il clima gradevole, con il freddo che ha fatto un passo indietro, e la Fiorentina che prima di un quarto alle nove non sarebbe scesa in campo migliaia di fiorentini si sono riversati in strada. E se non hanno comprato molto si sono comunque consolati con lo spettacolo delle luci nel quadrato magico della città. Davvero belli gli addobbi quest’anno. Emanuele Baldi © RIPRODUZIONE RISERVATA
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