Maxi sequestro di pesce in Toscana. Trovati in vendita a Prato granchi cinesi pericolosi

Quattro le tonnellate sequestrate dalla guardia costiera a seguito di 113 ispezioni, 21 mila euro le sanzioni inflitte

Uno dei sequestri di pesce

Uno dei sequestri di pesce

Firenze, 4 giugno – Sono quattro le tonnellate di prodotti ittici sequestrati dalla guardia costiera a Livorno e in Toscana in un'operazione di controllo sulla filiera della pesca. Il sequestro è avvenuto a seguito di 113 ispezioni in cui sono stati contestati 16 illeciti, di cui uno penale, mentre ammonta a 21mila euro il totale complessivo delle sanzioni inflitte per violazione delle norme sull'esercizio della pesca e sulla commercializzazione dei prodotti che, in un caso, hanno portato alla denuncia del titolare di una pescheria per vendita di specie ittiche vietate. I militari hanno sequestrato, inoltre, sei attrezzi da pesca. Le verifiche, mirate a tutelare in particolare il 'made in Italy', sono state svolte soprattutto sulle grandi piattaforme logistiche di distribuzione e i magazzini all'ingrosso. Nella provincia di Livorno i militari hanno sequestrato 3.980 chili di prodotti ittici di vario genere sprovvisti di regolare documentazione di tracciabilità e in alcuni casi non correttamente conservati. Ai titolari sono state inflitte sanzioni amministrative per un totale di 5mila euro. A Prato, invece, gli ispettori pesca della guardia costiera di Livorno e i funzionari della Asl hanno ispezionato alcune pescherie gestite da cittadini di nazionalità cinese. Dopo aver visionato la documentazione ed il prodotto ittico esposto nei banchi vendita, hanno rinvenuto cernie sotto la taglia minima commercializzabile e circa 15 chili di granchi cinesi vivi appartenenti alla specie esotica, denominata 'eriocheir sinensis', altamente invasiva, e pericolosi per l'ambiente marino. I crostacei sono stati quindi posti sotto sequestro e il titolare della pescheria è stato denunciato. L'attività condotta in mare ha portato poi ad individuare un'imbarcazione da pesca professionale di Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto, che nelle ore notturne, durante l'attività di pesca, si è resa 'invisibile' al sistema di localizzazione satellitare. Al comandante dell'unità da pesca è stata comminata una sanzione amministrativa di 2mila euro.

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