![Uno scherzo. O forse no. È giallo sullo scambio di messaggi tra tre giovani italiani di Castelfiorentino e Maati Moubakir.... Uno scherzo. O forse no. È giallo sullo scambio di messaggi tra tre giovani italiani di Castelfiorentino e Maati Moubakir....](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MmExYjE5OTctZjA1OC00/0/se-ti-fai-vedere-ti-ammazzo-quello-scherzo-di-cattivo-gusto.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Uno scherzo. O forse no. È giallo sullo scambio di messaggi tra tre giovani italiani di Castelfiorentino e Maati Moubakir....
Uno scherzo. O forse no. È giallo sullo scambio di messaggi tra tre giovani italiani di Castelfiorentino e Maati Moubakir. Tutto ha inizio qualche settimana prima dell’omicidio: sul cellulare della vittima cominciano ad arrivare messaggi da un account sconosciuto. Sono minacce di morte: "Ti accoltelliamo", "Sei finito se ti fai vedere in giro". Il profilo è anonimo, chi scrive non fornisce spiegazione di tanto odio.
Nel ragazzo, giorno dopo giorno, cresce la paura. Lo confessa alla madre: gli spiega che non può uscire con lei perché teme per la sua incolumità. Fa lo stesso con un amico di vecchia data, al quale dà buca a un appuntamento, spiegandogli poi che vive con il terrore di essere accoltellato dal killer sconosciuto. Pensandoci oggi, vengono i brividi.
I messaggi sono andati avanti per giorni e giorni, sempre più oscuri e sinistri. Fino a quando i tre coetanei – presunti amici della vittima e già noti alle forze dell’ordine – hanno deciso di togliersi la maschera, confessando di esserci loro dietro quel profilo social e di averlo fatto solo per spaventare Maati. Uno scherzo di cattivo gusto. Tutto qui. I carabinieri, secondo quanto emerge, avrebbero già approfondito la vicenda, etichettandola come estranea all’omicidio di una settima fa in via de’ Tintori.
P.m.