Se il sistema rischia di crollare: "Sanità e welfare, costi altissimi. Rotta da invertire su casa e lavoro"

Il direttore dell’Irpet Nicola Sciclone: "La forza lavoro calerà, necessario far leva sugli immigrati". Sul calo di natalità: "Il finanziamento degli asili nido favorisce l’occupazione delle donne con figli" .

Se il sistema rischia di crollare: "Sanità e welfare, costi altissimi. Rotta da invertire su casa e lavoro"

Se il sistema rischia di crollare: "Sanità e welfare, costi altissimi. Rotta da invertire su casa e lavoro"

Dalle conseguenze sull’economia fino agli effetti sulla spesa sanitaria, passando dalle implicazioni sul sistema scolastico.

Il direttore dell’Irpet Nicola Sciclone (nella foto), quando parla del progressivo invecchiamento della popolazione previsto per il 2033 in città è netto: "Servono degli interventi immediati per invertire una volta per tutte la rotta".

Direttore, cosa ci dicono questi dati?

"Evidenziano che c’è una grande questione rimossa dall’attenzione generale. I numeri non sono mai banali. Negli ultimi sessant’anni i nuovi nati sono dimezzati e la situazione non accenna a migliorare".

E quali sono gli effetti sulla società?

"In primis ci sono delle implicazione socio-economiche che riguardano tutti. Con questo sbilanciamento aumenteranno e cambieranno naturalmente anche i bisogni della popolazione".

In che modo?

"Si pensi al welfare o alla spesa sanitaria. – è molto più probabile che un’anziano abbia bisogno delle cure o di servizi di non sufficenza – Ci sono studi e dati che prevedono che l’esborso statale per i due fattori è destinato a triplicare rispetto ad oggi. Se non si inverte questa tendenza è ovvio che le politiche tenderanno sempre di più a orientarsi sui servizi per la popolazione meno giovane"

Ma questo sbilanciamento sarà economicamente sostenibile?

" I dati dicono che per far restare invariato il rapporto della spesa sanitaria sul Pil, si dovrà avere una crescita del Pil di almeno 4 punti percentuali l’anno. Per diversi anni"

Quindi ci sono anche delle implicazioni sull’economia in senso stretto?

"Sessanta anni fa c’erano 6 persone in età da lavoro ogni 65 enne oggi ne abbiamo ne abbiamo non più di 2,4 e nel 2050 ce ne saranno meno di due e mezzo per ogni 65 enne. Lo squilibrio tra la popolazione attiva e non attiva è importante".

Perchè?

"Ne va della capacità di produrre e realizzare reddito. il Pil dipende da molti fattori. In primis dalla quantità di occupati. Che a sua volta è generato dalla popolazione attiva ma anche dall’ampiezza della classe d’etàc ompresa tra 15 e i 65 anni".

E su questo lato come possiamo agire?

"Seguendo la previsione e volendo neutralizzare gli effetti negativi dello sbilanciamento demografico sulla crescita le alternative sono due".

Quali?

"O tentare di raddoppiare la produttività del lavoro, oppure fare leva su un numero di ingressi di popolazione straniera. Ma molto superiore a quella attuale".

Quindi l’immigrazione di popolazione attiva puà essere una strada?

"Assolutamente sì, se non invertiamo la tendenza del calo repentino delle nascite non ci sono molte soluzioni per impedire che la popolazione attiva scenda sotto una soglia critica"

Quale può essere una misura utile per cambiare la rotta sulle nascite?

"Ahimé non esiste solo un’unica ricetta. Le strade sono diverse. Dobbiamo aiuitare le famiglie, anche con i trasferimenti monetari. Ma aiutarle anche dal lato dei servizi".

In che modo?

"Il finanziamento degli asili nido è una misura corretta. Favorisce l’occupazione delle donne con figli ma da anche la possibilità di gestirli alle mamme che hanno un lavoro. E’ un esempio di politica di conciliazione. E poi bisogna aiutare anche i giovani".

Del resto sono loro che fanno i figli

"Esatto, infatti serve un cambio di politica nel mercato del lavoro".

In che direzione?

"La forte flessibilità ha messo le nuove generazioni davanti a carriere discontinue e salari bassi. Questo non aiuta i giovani a programmare di costruirsi una famiglia. Ma bisogna agire sui pensionamenti. A un’età troppo elevata non favoriscono l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Un’altra misura riguarda le politiche per la casa. Spesso le nuove generazioni non mettono su famiglia fino a quando non hanno un alloggio.

Quale è la misura prioritaria tra queste?

"Tutte, sono mosse che vanno implementate insieme".

Gabriele Manfrin