
Firenze, 30 marzo 2023 - “I tutor per personalizzare i curricula dei ragazzi? Ben vengano. Nei professionali già esistono. La sfida sarà vedere come la novità verrà concretizzate nei tecnici e nei licei”.
Questo il pensiero di una parte dei presidi fiorentini in merito alle parole del ministro Valditara, che ha annunciato che “da settembre debutteranno poco meno di 40mila tutor per gli studenti degli ultimi tre anni di scuola superiore e circa 10mila orientatori, uno per ogni scuola”.
Progressivamente, saliranno a 100mila, dalla prima secondaria di primo grado alla quinta superiore. Il compito? “Coordinare i colleghi e assicurare la personalizzazione del curriculum, con particolare attenzione agli studenti in difficoltà e a quelli molto brillanti che si annoiano”.
“Positivo che arrivino risorse specifiche - afferma Gianni Camici, dirigente dell’Iis Cellini e presidente provinciale Anp -. Si tratta di mettere a sistema figure che i professionali hanno già attivato. Certo, il tutor ha un ruolo maggiore là dove gli studenti fanno percorsi più diversificati. Questo succede appunto nei professionali, dove la personalizzazione del curriculum è molto forte. Indubbiamente c’è bisogno di affiancare i ragazzi. Mi auguro comunque che le modalità organizzative del Ministero siano rispettose delle singole autonomia scolastiche”.
Anche Osvaldo Di Cuffa, che dirige l’Iis Sassetti-Peruzzi, accoglie la novità con favore: “Si tratta di figure di cui c’è sempre più bisogno - afferma -. Per i ragazzi è infatti più complesso costruire il proprio futuro. Nei professionali quanto annunciato dal ministro è già realtà. Trovo poi giusto che ci sia un incentivo per chi nella scuola svolge compiti non strettamente legati agli obblighi contrattuali”.
Come va la frequenza ai corsi pomeridiani? “Non sempre si riesce a motivare i ragazzi - ammette il dirigente -. Spesso le difficoltà sono oggettive. I nostri alunni stranieri più grandi il pomeriggio lavorano per aiutare le famiglie. Altri poi abitano molto lontano: abbiamo un bacino d’utenza molto alto. Detto questo, aprire la scuola anche il pomeriggio è positivo. Vuol dire creare un centro di aggregazione sano e togliere tanti ragazzi da possibili pericoli e da cattive compagnie. L’impegno di tutti resta quello di far frequentare il più possibile i corsi”. Infine, “quel che serve ai tutor è una formazione specifica”.
Vede il bicchiere mezzo pieno Ludovico Arte, preside dell’Itt Marco Polo: “Se il lavoro sull’orientamento mi convince, dato che oggettivamente ce n’è sempre più necessità, nutro dei dubbi sulla figura del docente tutor, che mi pare ancora un po’ misteriosa. Mi viene da dire che si dovrebbe intervenire di più sulla comunità scolastica. Invece, in questo caso si fa strada l’idea di rivoluzione la scuola con un unico ‘orientatore’ per scuola. Un docente può introdurre piccoli miglioramenti, ma la scuola cambia se si fa un investimento complessivo sulla comunità. Pertanto, va bene tutto. Ma si tratta solo di piccoli passi avanti”.