Scuola, joint venture coi privati

Servono più posti negli asili e il comune se li assicura prendendo accordi con le altre strutture

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Scuole d’infanzia, servono più posti. Il comune li ‘compra’ dall’offerta privata. La necessità è emersa dalla relazione dell’assessore all’Istruzione, Ivana Palomba, ed era già emersa nel marzo scorso quando era stato approvato il piano educativo comunale: nell’ambito dell’organizzazione dell’offerta dei posti a titolarità pubblica, era previsto l’acquisto di posti presso i nidi privati accreditati, per garantire in ogni caso il posto, nello stesso servizio, ai bambini che lo stanno attualmente frequentando.

In più il Comune si riserva la possibilità di convenzionarsi, qualora necessario, con servizi educativi per la prima infanzia privati accreditati del territorio comunale nel caso in cui fossero da assegnare posti ai bambini residenti rimasti esclusi dalle graduatorie comunali per mancanza di disponibilità nelle strutture pubbliche. E così è stato fatto.

Nel primo caso i posti sono 13. Nella frazione di Badia a Settimo, al nido Alberomago, ci saranno 8 bambini per i quali è stata presentata la riconferma della frequenza da parte delle famiglie; a Casellina, al nido Tre Piccoli Gufi, garantita la continuità della frequenza un bambino; al nido La Pinetina di via dei Rossi, continueranno a frequentare 4. Per quanto riguarda l’assorbimento della lista d’attesa: all’Alberomago di Badia arriveranno 7 nuovi bimbi; a Casellina ne sono previsti 3, mentre due cominceranno a frequentare la Pinetina in via dei Rossi.

Il Comune, oltre a versare direttamente al gestore del servizio convenzionato la quota derivante dalla differenza fra la tariffa stabilita e quella calcolata sull’Indicatore ISEE della famiglia, rimborserà anche la differenza fra l’importo applicato dal gestore per i pasti e la tariffa comunale calcolata in base all’Isee, per uniformità di trattamento rispetto ai bambini accolti nelle strutture pubbliche. Venendo ai costi dell’intera operazione, la spesa stimata è pari a 128.772,72 euro, suddivisi in bilancio anno 2022 (per 45.853,43) e anno 2023 (per 82.919,29).

Anche alla luce della riduzione dei plessi legata al piano dell’amministrazione (che prevede la chiusura della scuola d’infanzia Makarenko nella quale quest’anno non sono state formate prime classi), la scelta di acquistare sul mercato privato posti scuola è stata molto discussa e criticata dall’opposizione.

Fabrizio Morviducci

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