
Il Comune di Impruneta promuove il metodo educativo "Scuola Efficace" per migliorare le relazioni tra insegnanti, genitori e ragazzi, favorire un clima sereno e rispettoso sia a scuola che in famiglia.
"Scuola Efficace" è un metodo educativo in cui insegnanti e genitori, membri attivi e presenti di un’unica comunità educante, possano condividere un linguaggio che migliori le relazioni coi ragazzi dentro e fuori dall’ambiente scolastico. Il progetto avviato dal Comune di Impruneta con la collaborazione stretta dell’istituto comprensivo Primo Levi ha proprio l’obiettivo unitario di comunicare a casa, in classe, in tutti gli ambienti tra adulti e ragazzi nella maniera più efficace possibile creando un clima sereno, senza barriere, nel rispetto reciproco. "Questo progetto rappresenta un passo significativo verso una crescita condivisa, sostenendo insegnanti e genitori nel loro importante ruolo – sottolinea l’assessore alla scuola Lara Fabbrizzi -. La scuola, il pubblico e il privato uniscono le forze per favorire il benessere della nostra comunità educativa". Il progetto Scuola Efficace si traduce in un percorso formativo destinato a insegnanti e genitori dell’istituto comprensivo. È stato lanciato ufficialmente in un incontro di presentazione condotto da Arcangela Limosani (nella foto), esperta nel metodo Gordon: sviluppato su basi scientifiche internazionali, punta a dotare di competenze insegnanti, genitori e educatori che consentano di sviluppare relazioni rispettose e responsabili. I punti chiave del percorso formativo comprendono l’importanza dell’ascolto attivo e della capacità di stabilire confini chiari tra persone e ruoli, necessari alla crescita personale di ciascuno. Non solo dei ragazzi. Limosani ha già illustrato ai partecipanti a questo primo incontro le tecniche base di comunicazione efficace per creare un clima di empatia e rispetto dentro le classi e in famiglia. Insomma un progetto che si avvale di un metodo educativo in cui professori e famiglie , membri attivi e presenti di un’unica comunità educante, possano condividere un linguaggio che migliori le relazioni coi giovani sia all’interno che all’esterno dall’ambiente scolastico.
Manuela Plastina