Scontro in aula contro Fdi: "Case sociali ai fiorentini"

L’emendamento (poi ritirato) del capogruppo Draghi accende la bagarre in Consiglio

All’improvviso il delirio in aula. Un emendamento del capogruppo Fdi Alessandro Draghi ha scatenato il caos in Consiglio comunale, nei giorni dedicati al dibattito sul Piano operativo comunale, con il sindaco Dario Nardella che è intervenuto in modo deciso. Nell’emendamento di Draghi si chiede che le nuove case ad affitto calmierato previste dalle norme urbanistiche debbano andare ai "nati nella provincia di Firenze": il riferimento è appunto al nuovo housing sociale, e secondo Draghi la quota del 20% del totale della superficie dovrebbe essere destinata a chi è nato nel capoluogo di Regione.

In aula il dibattito è stato acceso. Si è passato, come hanno detto i vertici Pd, dal ‘prima gli italiani’ a ‘prima i fiorentini’ e l’idea non è stata accolta bene da Nardella. "Il riferimento al fatto che questa quota dovrà essere destinata solo ai cittadini nati nella provincia di Firenze merita il fiorino d’oro - ha detto ironicamente Nardella -. Oltre a me, mi chiedo come fa il povero ex direttore Schmidt? Draghi, si rende conto di cosa ha scritto?". Per il sindaco la proposta di Fdi "è etnicamente selettiva, culturalmente selettiva. Siamo passati dalla selezione della razza alla selezione del diritto urbanistico".

"Devo dire che questo nuovo modello ornamentale di diritto urbanistico etno-selettivo è degno di una qualche attenzione", ha precisato Nardella sempre ironicamente. L’emendamento è stato poi ritirato Draghi. "Io volevo dire che sull’housing sociale si deve dare precedenza a chi è nato a Firenze, per agevolare i figli dei fiorentini a trovare casa. Non si parla di nazionalità", ha replicato il capogruppo Fdi.

Ma per lui la giornata è stata piuttosto complicata, con critiche che gli sono piovute addosso da ogni dove. Tra i più duri il consigliere comunale del Pd Mirco Rufilli: "Sono basito – ha detto prima del passo indietro di Draghi -. Il ‘prima gli italiani’ si riduce a ‘prima la provincia’. Non solo ritirerei questo atto, ma mi vergognerei di averlo proposto. È il primo emendamento presentato da Fdi, è proprio una visione della città. La cosa interessante è che tentate di candidare un tedesco, ricco, non nato qui. Però le persone comuni che vogliono usufruire di beni e diritti del Comune di Firenze non vanno bene. Quindi: i poveri nulla, i ricchi magari si candidano anche a sindaco. Questa è la visione vostra di città, di umanità, di diritti".

Polemiche su polemiche. Nel frattempo oggi è la giornata conclusiva del Poc. Si vota. E non ci dovrebbero essere sorprese con il Piano operativo comunale che passerà grazie ai voti di Pd, Lista Nardella, della consigliera del gruppo misto Michela Monaco. Iv non dovrebbe mettersi di traverso, dopo le lunghe trattative col Pd, mentre i consiglieri di Firenze Democratica con tutta probabilità voteranno contro. Il Poc comunque passerà, forse di “corto muso“ come si direbbe nel calcio. Ma non importa, conta il risultato finale. E il sindaco Nardella porta a casa un’altra vittoria pesante, anche in termini di leadership.

Niccolò Gramigni

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro