Un’adesione considerata buona. E 500 persone che hanno invaso pacificamente via Cavour per manifestare sotto la prefettura. È il bilancio dello sciopero nazionale indetto dalla Flc Cgil per i settori scuola, università, ricerca e Afam. Per oltre un’ora si sono avvicendati al microfono lavoratori di scuola, università, enti di ricerca, istituti di alta formazione e scuole private, per sostenere le ragioni della protesta: dal mancato rinnovo contrattuale a numeri abnormi di precariato, dal taglio del personale e degli investimenti fino alle intenzioni del governo di mettere le mani sulla filiera dell’istruzione e della ricerca per piegarla ai propri indirizzi autoritari e bellicisti.
Ma come è andata l’adesione a Firenze in provincia? L’impatto è stato soprattutto sulle scuole di Firenze, dove si segnalano adesioni diffuse alla protesta e ripercussioni un po’ dappertutto sul normale andamento delle attività. In città si sono segnalate chiusure di plessi in vari comprensivi: chiuso l’IC Verdi, chiusi due plessi su quattro dell’Oltrarno (dove alle medie hanno svolto lezione solo le classi terze); chiusa la Dino Compagni, disagi all’IC Pieraccini, chiuso del tutto il comprensivo Masaccio. Disagi anche nel Quartiere 4: all’IC Montagnola-Gramsci il plesso di primaria non ha aperto e alle medie hanno svolto lezione solo cinque classi su dieci; all’IC Pirandello ben quattro plessi chiusi su cinque e nell’unica struttura aperta hanno fatto lezione solo due classi.
All’IC Galluzzo chiusi tre plessi su cinque e 29 scioperanti su 37 docenti. In provincia il Caponnetto di Bagno a Ripoli ha visto molti lavoratori in sciopero ed è rimasto chiuso il plesso Marconi, assurto agli onori della cronaca per i due bambini che se ne allontanarono approfittando di un’uscita priva di personale di sorveglianza. Al comprensivo di Pelago chiuse sia l’Infanzia, sia la primaria sia la secondaria di primo grado; adesione significativa anche nei tre comprensivi di Sesto F.no. Anche nelle superiori la protesta di docenti e Ata ha lasciato il segno: ad esmpio all’IIS Peano non hanno aperto due plessi su tre, con 46 docenti e una decina di ATA in sciopero; al Castelnuovo il plesso di via della Colonna è rimasto chiuso e all’Alberti-Dante l’adesione ha sfiorato il 40%.
lntanto ieri il liceo Machiavelli-Capponi ha vinto la sua battaglia. Il dirigente non verrà sostituito. La paura dei docenti era che Francesco Giari, attuale reggente, fosse protagonista dell’ennesimo cambio dirigenziale ad anno scolastico iniziato. Ma così non è stato. Dei 29 vincitori del concorso, che avrebbero potenzialmente potuto prendere il suo posto, nessuno ha scelto come indirizzo il liceo Machiavelli. E dunque Giari rimarrà al suo posto. Per i docenti dell’istituto questo sarebbe stato il sesto preside dal 2016 ad oggi "un cambio deleterio -a detta degli insegnanti-, il liceo ha bisogno di stabilità".
Lunedì scorso oltre 50 docenti si sono riuniti in presidio animando una protesta durante le ore libere, senza intaccare la didattica, che è proseguita normalmente. Hanno inviato una lettera all’ufficio scolastico proviciale che è stata firmata da oltre due terzi del personale, con l’obiettivo di ottenere la conferma di Giari fino a giugno. Il pericolo alla fine è stato scampato.
Chiara Ottaviani