Saranno confiscati i beni di Domenico Vitale

Applicata anche la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale. L’uomo è indagato nell’inchiesta "Geppo-Calatruria" parallela all’indagine Keu

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di Stefano Brogioni

FIRENZE

Saranno confiscati i beni di Domenico Vitale, figura contingua alla cosca della ’ndrangheta Gallace di Guardavalle e indagato nell’inchiesta "Geppo-Calatruria" sulle estorsioni in stile mafioso parallele all’indagine Keu.

Nei confronti di Vitale, tutt’ora sottoposto a misura cautelare, l’ufficio di prevenzione ha emesso il provvedimento che dà seguito al sequestro, eseguito sei mesi fa.

All’indagato è stata inoltre applicata, su proposta della Dda di Firenze, la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno per 3 anni e mezzo.

Vitale, 53 anni, è originario della Calabria, ma da anni è residente in provincia di Pisa. Nel suo curriculum, anche una condanna per i fatti della cosiddetta “strage di Guardavalle“ avvenuta nel 1991, una sanguinosa faida tra ndrine contrapposte per la supremazia nel territorio. Vitale fu uno dei protagonisti: è stato condannato, in via definitiva, a 22 anni di reclusione.

La sua seconda vita è qui, nella zona di Terricciola. Ed è sempre qui che si sono consumati anche i sequestri, oggi trasformati in confisca.

Riguardano, informa la procura di Firenze, "una società attiva nel settore agricolo e il relativo compendio aziendale, 6 unità immobiliari ubicate nel comune di Terricciola, quattro tra automoto veicoli e mezzi agricoli, nove conti correnti per un valore complessivo di circa 800mila euro. L’articolata ricostruzione patrimoniale - conclude la nota - è stata effettuata con la collaborazione dei carabinieri del Ros di Firenze".

Gli stessi Ros hanno ricostruito un compendio accusatorio nei confronti di 13 soggetti, tra cui Vitale, che avrebbero macchiato di “mafiosità“ il mondo dei cantieri. Con le loro intimidazioni, avrebbero messo ko la concorrenza. E anche infiltrato con propri uomini l’azienda "Cantini Marino" del Mugello.

L’inchiesta è collegata, tramite la figura dello smaltitore Francesco Lerose, all’indagine Keu dei carabinieri forestali di Firenze ed ha riguardato anche i lavori inerenti la Strada regionale 429 Empoli-Castelfiorentino, nonché altri episodi di inquinamenti nella provincia di Pisa ed altri siti della Toscana.

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