Santa Lucia, primi interventi E i cittadini fanno i detective

Dopo il furto di opere d’arte si prova a mettere in sicurezza ex convento e chiesa. Mentre prosegue la raccolta di foto, video e testimonianze sul complesso. La struttura che risale al ’600 è stata vandalizzata ed è in stato di abbandono

Santa Lucia, primi interventi  E i cittadini fanno i detective

Santa Lucia, primi interventi E i cittadini fanno i detective

di Lisa Ciardi

Primi interventi, nell’ex convento di Santa Lucia, per mettere in sicurezza l’edificio e per consentire agli inquirenti di portare avanti le indagini, dopo il furto di opere d’arte. Nei giorni scorsi si è svolto il sopralluogo della Soprintendenza e del Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri, insieme ai proprietari, ai frati e ad alcuni cittadini. Nell’occasione è stato dato anche il via ad alcuni lavori urgenti per proteggere i beni rimasti, dopo la rottura di diversi vetri (non si sa se per cause accidentali o per danneggiamenti volontari). Il sopralluogo ha permesso poi ai frati di consegnare alle forze dell’ordine il materiale disponibile sulle opere scomparse, ovvero su cinque dipinti che erano collocati sopra gli altari laterali e sull’Ultima Cena di Giovanni Pietro Naldini (1638) presente nel cenacolo. I dati consentiranno ai carabinieri di portare avanti le indagini in modo più accurato.

Prosegue intanto la raccolta di foto e materiali organizzata dai cittadini di Lastra a Signa per ricostruire l’aspetto originario dell’ex convento e della chiesa di Santa Lucia. Documenti, immagini e vecchie tesi di laurea sono stati portati all’Accademia del Coccio di lungarno Buozzi. Fra i primi arrivati, le foto del matrimonio fra Pietro Vegni e Gabriella Salvadori, nel 1971, e i rilievi fatti dal geometra Massimiliano D’Agostino, nel 1991. È stato anche individuato un video realizzato nel 2013 da Kaos Produzioni, diretto da Stefano Gargiulo e disponibile su YouTube. E si moltiplicano le testimonianze. Significativa quella di Renzo Bercigli, ex direttore del coro di Santa Lucia, che per primo si è accorto dell’accaduto. "Ho notato la porta aperta già a ottobre – racconta – ma non essendo il proprietario non avevo titolo per approfondire la cosa e sporgere denuncia. Mi sono però subito dato da fare per rintracciare i diretti interessati, i frati e la società proprietaria dell’immobile". Grazie a Bercigli, seguito poi da un altro cittadino, Franco Tozzi, ha preso il via il percorso per denunciare il furto e mettere in sicurezza l’immobile.

Il convento di Santa Lucia risale al Seicento, mentre un secolo dopo venne realizzata la chiesa. Abbandonato dai religiosi negli anni ’90, il complesso è stato venduto a privati finlandesi e nel 2020 è iniziato il recupero per aprire un hotel con centro benessere.

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