GIOVANNI SPANO
Cronaca

Santa Croce, alto rischio. I tassisti hanno paura: “Aggrediti e minacciati, non ci andremo più"

Un uomo armato di un cartello stradale sfascia due auto bianche La denuncia di Giudici (Cotafi): "Situazione fuori controllo" Il racconto di quei viaggi con i nervi tesi fra il popolo della movida

Firenze, 29 luglio 2023 – «Santa Croce è un problema. Siamo a un punto in cui ritengo che sia indispensabile e urgente predisporvi un presidio delle forze dell’ordine. Il lavoro degli addetti alla sicurezza ingaggiati da diversi commercianti, pur importante e meritevole, non è sufficiente". Claudio Giudici, presidente della cooperativa taxi Cotafi, ’approfitta’ dell’ultimo, sconcertante episodio capitato a due tassisti alle tre di ieri: l’aggressione a colpi di cartello stradale impugnato come mazza ferrata a due mezzi del 4390 fermi in attesa di chiamate. Ma la ricognizione di Giudici sulla piazza è più generale e articolata. E, presidio a parte contiene una denuncia pesante: "Noi tassisti non ci vogliamo più andare, in Santa Croce. Specie il venerdì e il sabato, a quelle ore. Lo dico chiaro: ci fermiamo un po’ prima e ai clienti che ci chiamano chiediamo di avvicinarsi loro ai taxi".

Cominciamo da quanto accaduto alle prime ore di venerdì: un nordafricano poi rintracciato e fermato dalla polizia in via Fiesolana, si è avvicinato barcollante e malconcio alla fermata. Brandiva il cartello.

Racconta Giudici: "Ho parlato con i miei colleghi. Quell’uomo è spuntato da via de’ Benci, sembrava un fantasma, era malmesso e già sanguinanante, come se qualcuno lo avesse picchiato poco prima. Col cartello ha sfondato il lunotto di un taxi e il finestrino dell’altro. Il conducente di un terzo mezzo è invece riuscito a mettere in moto e ad allontanarsi". Finita qui? No: se questo episodio non è la goccia che fa traboccare il vaso, poco ci manca.

«La zona di Santa Croce, non solo la piazza, pullula di varia umanità che crea situazioni inaccettabili, quando non addirittura pericolose. Faccio un esempio. E’ capitato pure a me ovviamente di lavorare di notte in questa zona. Di recente una di queste notti tra via Verdi e via Pandolfini mi si è parata davanti al mezzo una specie di muraglia umana di extracomunitari. Non offendo nessuno: è un dato di fatto. Mi è sembrato che si mettesse male, che non intendessero farmi passare. No, non erano proprio ben intenzionati: ero e sono sicuro che se avessi accennato una reazione di protesta, per me si sarebbe messa al paggio. Ma si può vivere così?".

Più in generale Giudici descrive una piazza che specie certi giorni, a certi orari, diventa una sorta di (insopportabile) campo di battaglia.

«Esatto . E guardi che non è mica mica soltanto una questione di extracomunitari. Si creano gruppi di ragazzi, anche molto giovani, e fin qui va bene, che a un certo punto, magari dopo aver bevuto, vogliono spadroneggiare. Fare dispetti, non farci passare, per intanto. Sono ragazzi italiani, studenti, dimostrano di non conoscere l’educazione civica. E allora dico: noi tassisti, là, non ci andiamo e non ci andremo più. O almeno fintanto che la situazione non sarà tornata entro livelli di guardia".

giovanni spano