San Lorenzo rischia di chiudere, il grido degli ambulanti: "Servono aiuti, ora"

L'associazione 'I Sopravvissuti del San Lorenzo' scrive una lettera ai fiorentini: "Ecco perché abbiamo deciso di non aprire"

Ambulanti espongono cartelli davanti allo storico mercato

Ambulanti espongono cartelli davanti allo storico mercato

Firenze, 22 maggio 2020 - Chiedono finanziamenti a fondo perduto, la sospensione della Tari e della Cosap per tutto il 2020, un sussidio per sopravvivere e un piano vero di aiuti che consentirà ai bancarellai storici del centro di sopravvivere altrimenti continueranno a rimanere chiusi.

“Noi saremo gli ultimi a ripartire visto che lavoriamo quasi esclusivamente con turisti che non  torneranno prima di marzo 2021. Ecco perché abbiamo deciso di non aprire. Abbiamo presentato delle richieste e siamo in attesa di risposte”. E’ chiaro Roberto Calamai che vende cappelli dal 1997 e che, a nome dell’associazione I Sopravvissuti del San Lorenzo, scrive alla città una lettera aperta: “Come gli altri mercati storici abbiamo deciso di non aprire. La nostra è una decisione sofferta, dettata dal fatto che la città è ancora priva di turisti per cui della materia prima della nostra sopravvivenza, tanto che come noi, sono state anche  altre le attività che hanno preferito rimanere chiuse. In questi due mesi e mezzo non ci siamo arresi, abbiamo avuto diversi incontri con il Comune a cui abbiamo presentato progetti e proposte e che ringraziamo per esserci venuto incontro con l’azzeramento di alcune tasse comunali. E’ dura andare avanti. Gli aiuti predisposti dal Governo sono insufficienti e manca un piano di sostegno vero che ci permetta di programmare il futuro.  Lanciamo un appello: abbiamo bisogno di aiuti ma subito, prima che sia troppo tardi per San Lorenzo e per tutti gli altri”.

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