San Giovanni di Dio torni a nuova vita

L'ospedale di San Giovanni di Dio a Firenze necessita di una riqualificazione urgente. Fondato nel 1380, rappresenta un importante patrimonio culturale e sociale. La biblioteca, l'archivio e il museo sono solo parzialmente accessibili. L'Associazione San Giovanni di Dio si impegna per il futuro dell'ospedale.

Ci sono due ospedali meritevoli dell’affetto e della gratitudine dei fiorentini. Santa Maria Nuova e San Giovanni di Dio. Per secoli hanno assistito malati e sofferenti di qualunque ceto sociale ed accolto medici in prima linea di altissima qualità. Oggi pienamente funzionante il primo, in stato di abbandono o quasi il secondo, bisognoso di una sostanziosa riqualificazione. Fondato nel 1380 da Simone di Piero Vespucci, dedicato a Santa Maria dell’Umiltà, lo ’spedale’ di Borgo Ognissanti fu lasciato con testamento del 12 luglio 1400 alla confraternita di Santa Maria del Bigallo: destinazione vincolata ad opere e funzioni assistenziali.

Alcuni sostengono sia oggi venuto meno il vincolo noto a tutti da secoli: è di interesse generale conoscere la documentazione in base alla quale ciò è potuto accadere. A parte il debito morale nei confronti di Simone Vespucci e della sua volontà, resta il fatto che San Giovanni di Dio rappresenta un patrimonio di straordinaria importanza i cui ambienti, in tutto o in gran parte, devono essere riservati a funzioni sociali e culturali. Mi limito a ricordare il valore della biblioteca, nella quale sono confluite più raccolte altamente specializzate, tutte di carattere sanitario, dalla raccolta libraria del medico Nigrisoli di contenuto militare alla biblioteca di medicina del lavoro: volumi spazianti tra Settecento e Novecento, con esemplari seicenteschi; dell’archivio, col fondo storico dei medici di Firenze e quello della principessa di Piemonte, per i bambini suscettibili di contrarre la tubercolosi; infine il museo, con opere d’arte vincolate dalla soprintendenza. Beni oggi solo parzialmente fruibili, in virtù delle visite guidate promosse dalla Fondazione Santa Maria Nuova.

Su tutto aleggia in modo suggestivo con l’antica dimora, l’ombra di Amerigo Vespucci, in grado di alimentare, per possibili future destinazioni, il ’sogno Americano’, sede adeguata di Università o Istituti che bene possono coesistere con la fruizione dei patrimoni ivi esistenti. In tale contesto controverso l’Associazione San Giovanni di Dio, attiva fin dal 1985, si erge a baluardo del futuro dell’antico ospedale.