
San Colombano piange Salani: "Era molto impegnato nel sociale"
"Una persona eccezionale, un amico, un padre e un marito unico". San Colombano piange Massimo Salani, il 53enne scomparso l’altra notte per un terribile incidente sulla Firenze-Pisa-Livorno. Salani, di professione impiantitore, stava tornando a casa dopo un appuntamento di lavoro, quando ha incontrato un destino che purtroppo gli è stato fatale.
L’incidente è successo intorno alle 21,30 di lunedì scorso nel tratto di superstrada immediatamente successivo all’uscita di Scandicci, in direzione Livorno. Il 53enne era alla guida di un piccolo furgone; per cause ancora da accertare non è riuscito a fermare in tempo il mezzo e ha tamponato violentemente un tir fermo per avaria. Il furgoncino è rimasto incastrato sotto il rimorchio: l’uomo è rimasto nell’abitacolo, privo di vita e imprigionato tra le lamiere fino a quando non è stato estratto dai vigili del fuoco che sono arrivati sul posto. Massimo Salani era nato a Prato ma da tempo viveva con la famiglia a San Colombano. Nella frazione della piana scandiccese aveva messo radici: faceva il volontario all’Humanitas. Secondo il racconto di amici e conoscenti, era molto credente e legato alla parrocchia di San Colombano. Ieri, arrivata la notizia del drammatico incidente, tutta la frazione si è stretta intorno ai familiari. Tanto il dolore per la perdita di un uomo perbene, lavoratore, e sempre impegnato nel sociale, nel sostegno alle persone fragili. Dopo l’incidente la superstrada è stata chiusa nel tratto fra Scandicci e Lastra a Signa, in direzione mare, con uscita obbligatoria proprio a Scandicci. Centinaia di veicoli, come purtroppo accade ormai molto spesso, si sono riversati sulla viabilità ordinaria, creando ingorghi e rallentamenti. Infine l’incidente avvenuto in direzione mare ne ha provocato un altro sulla carreggiata opposta, verso Firenze, probabilmente fra due automobilisti distratti dalla scena del primo sinistro. C’è una lunga scia di sangue in questo tratto della strada di grande comunicazione. Troppo traffico per una strada angusta, di vecchia concezione sulla quale si sta correndo ai ripari per creare la corsia d’emergenza, ma che ancora è davvero troppo pericolosa. Come dimostrato lunedì sera, con il pesantissimo tributo di dolore preteso ancora una volta da una famiglia che vive nella zona.
Fabrizio Morviducci