EMANUELE BALDI
Cronaca

Saccardi chiama Del Re: "Facciamo noi le primarie. Dalle multe allo stadio: il Pd ha sbagliato tutto"

Appello della neocandidata: "Dem bulgari: Cecilia, spezziamo la catena". Bordate a Funaro: "Si allea con chi è contro la nuova pista di Peretola..."

Stefania Saccardi

Stefania Saccardi

Firenze, 7 dicembre 2023 – “I soldi pubblici non vanno allo stadio ma agli ospedali, alle case popolari, alle scuole. Le multe si fanno per la sicurezza non per far cassa. Non si lasciano per mesi le bambine negli hotel occupati tra centinaia di delinquenti. Corro con un’aspettativa sola: vincere".

Stefania Saccardi, con i cilindri del motore renziano sotto il cofano, ingrana subito la quinta, spara bordate sul Pd e prende tutti in contropiede lanciando un appello a Cecilia Del Re, prima defenestrata dal sindaco Dario Nardella per essersi espressa favorevolmente sul passaggio della tramvia da piazza del Duomo e poi, di fatto, accompagnata alla porta dal partito che delle primarie da lei invocate per mesi non ne ha voluto sapere puntando tutto sull’assessore al welfare Sara Funaro in vista delle comunali del 2024.

"Cecilia, facciamole noi le primarie" dice spiazzando tutti la vicepresidente della Regione all’indomani dell’ufficializzazione della sua candidatura con Italia Viva che prende nettamente le distanze dalla coalizione dei dem. Nessun pesce d’aprile – anche perché non è stagione – ma un invito chiaro e circostanziarto: "A me piacerebbe che intanto fosse raccolto l’appello di Del Re a fare comunque le primarie. A lei che è un’amica dico: prendiamo il regolamento del 2009 e portiamo la gente a votare. Creiamo noi un’alternativa riformista che spezzi questa catena. Recuperiamo valori e programmi che portarono al cambiamento di Firenze. Diamo noi un segno di speranza a questa città". La discesa in campo di Saccardi, nome pesante in città capace già in passato di coagulare migliaia di preferenze, parte dunque con il botto e le parole al fiele della fedelissima di Renzi accendono la campagna elettorale che mai come stavolta ha iniziato a scaldare gli animi con tanto anticipo.

"La città si merita un’amministrazione sicura e solidale. – tuona Saccardi – Dalla Multiutility all’aeroporto, dalla pulizia ai cantieri serve chi amministra bene, non chi vive di slogan. Io sono Stefania, Firenze mi conosce: sono stata in provincia, in comune, in Regione. E quando c’è stato bisogno ho saputo fare passi indietro perché per me la politica è gioco di squadra. Ma questa città che non sistema le case popolari e le buche e mette decine di milioni per uno stadio rabberciato che non si farà mai, merita di cambiare passo". Le bordate ai dem si diceva. Eccole, senza sconti: "Pensano di gestire Firenze come fosse una provincia bulgara ma non si rendono conto che così rischiano di perdere. – attacca ancora la numero due della Regione – Funaro candidata sì, ma con quale programma? Su Peretola Sinistra italiana dice “Il Pd dica no”. Chi ha ragione? Io non ho dubbi, ma la Funaro che pensa? E sullo stadio? Cancellando le primarie hanno tradito la storia del Pd, ma cancellando l’aeroporto hanno tradito il futuro di Firenze". "Io sono pronta a correre – aggiunge infine – Ma se facciamo le primarie e perdo do una mano a Cecilia. Questo Pd ha perso la sua anima. Facciamo noi quello che il Pd ha sempre fatto è che questa classe dirigente fiorentina così pavida ha paura di fare".

Saccardi ne ha anche per anche per Eike Schmidt vicino alla candidatura con il centrodestra. È stato Renzi a portarlo in Italia nel 2015. Agli Uffizi non ha fatto male: è stato il direttore che è stato capace di dare nuova aria alla Galleria degli Uffizi. Fare il sindaco però è un’altra cosa. Con il tedesco insomma, decisamente più tenera.

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