Rubano bici al rider: i colleghi l’aiutano a ritrovarla

L’allarme lanciato via whatsapp: la ricerca a tappeto e poi il recupero grazie all’impegno collettivo

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Lavoratori atipici, precari e a cottimo finché qualcuno vorrà tenerli in questa condizione, i rider – bici e cassonetti per raggranellare uno ’stipendio’ a fine mese, corse su e giù cronometro alla mano, semafori rossi e divieti di senso inforcati l’uno via l’altro – dimostrano almeno di essere lavoratori molto solidali. Riuniti insieme in un gruppo whatsapp in tanti, se non molti, hanno aiutato un loro collega di 25 anni, pakistano, a ritrovare la bicicletta indispensabile per poter lavorare.

Il ragazzo aveva subito poco prima un furto particolarmente doloroso: quello appunto della bici, elettrica peraltro, da 4500 euro, costosissima quindi. E di fondamentale importanza. Appena il proprietario della bici era entrato nel supermercato di via di Novoli, il ladro avvoltoio era entrato in azione, neutralizzando il lucchettone: il pakistano l’aveva visto dalla vetrina del super, la bici costosa già sotto braccio. Era uscito correndo a rotta di collo, aveva quasi acciuffato il ladro lesto però a salire sopra la tramvia. Bene, è partita allora l’Operazione Rider, di questa improvvisa ma non improvvisata società di mutuo soccorso. Dai e dai, cerca e cerca, i rider appena due ore più tardi hanno ritrovata la bicicletta in zona Stazione. In sella c’era un giovanissimo, il ladro probabilmente, che dopo aver tentata la fuga fino a piazza della Costituzione vistosi alle strette ha lanciato la bicicletta addosso agli inseguitori, ’puncicandone’ uno a un braccio con un paio di piccole forbici, per poi morderne un altro. Agenti delle volanti hanno bloccato il 17enne sottoposto a fermo per identificazione, denunciato per furto, lesioni aggravate e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, e riaffidato ai tutori.

giovanni spano

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