"Rotolacampo", i ’covoni’ sospesi nell’universo: "Nell’opera di Nesis l’intesa profonda con la natura"

Yulia Nesis presenta "Rotolacampo", un'installazione che esplora i concetti universali di viaggio, memoria e tempo. Un'opera che fonde spazio e tempo in un mito senza fine, dove la materia diventa narrazione di un progetto interiore.

Viaggio, Memoria e Tempo. Sono la materia “viva” che Yulia Nesis (nella foto), artista contemporanea russa attiva nel Regno Unito, utilizza per comporre “Rotolacampo”, l’installazione a cura della critica d’arte Inna Khegay che fin o al 30 novembre sarà visitabile all’interno della Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno.

L’opera è la sperimentale trasposizione di 16 “covoni” cilindrici, realizzati in lino, canapa, iuta e metallo con una tecnica di tessitura personalizzata dall’artista e pensati originariamente come land art, all’interno di uno spazio chiuso. Gli elementi appaiono ora come sospesi nell’universo, in un illusorio spazio infinito che rimanda alla ciclicità dei ricordi e al desiderio di scoperta delle proprie radici.

"Alla base del concept dell’installazione troviamo fondamentali concetti universali - spiega la curatrice Inna Khegay - che lambiscono gli strati più profondi della nostra coscienza e ci conducono alle origini ontologiche del mito del viaggio senza fine, dove tempo e spazio si fondono".

"Ritrovo nell’opera di Nesis l’intesa profonda con la natura e l’amoroso rispetto per la materia - dice Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle arti del Disegno -, che divenga narrazione muta di un progetto interiore".