FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Rorandelli come Commisso: "Senza stadio, la crescita è limitata"

Lo Scandicci in cerca di un campo dopo la demolizione dell’impianto per far spazio alla nuova scuola Fermi

Rorandelli come Commisso: "Senza stadio, la crescita è limitata"

"Condivido la protesta dei tifosi dello Scandicci". Due giorni dopo lo striscione dei supporters dei blues, il presidente della società calcistica Fabio Rorandelli, si è fatto sentire denunciando ancora una volta la mancanza di informazioni per quanto riguarda il futuro stadio cittadino. Che c’era, non va dimenticato, ma è finito demolito per fare spazio alla nuova scuola Fermi, prima di avere un’alternativa. Il risultato è che lo Scandicci per giocare le partite di cartello è costretto ad andare a Firenze, e per il resto del campionato sta cercando un campo più adeguato del vecchio Bartolozzi. "I tifosi – ha detto Rorandelli – hanno espresso con toni civili e ironici un disagio che è anche il nostro. La questione dell’impianto cittadino è sotto gli occhi di tutti. E’ chiaro che non avere uno stadio adeguato limita anche la crescita della società sportiva".

"Con la Polisportiva San Giusto – ha aggiunto il presidente dello Scandicci – che è assegnataria con noi dell’impianto che si trova in quel quartiere, abbiamo solo avuto informazione che entro marzo dovrebbe partire l’intervento di riqualificazione dell’area e quindi anche del campo, ma solo relativamente al manto sintetico". Per quanto riguarda il resto dell’impianto, nessun progetto visto. "Non c’è nulla al momento che ci risulti – ha concluso Rorandelli – le tribune a San Giusto sono di tubi innocenti, con assi di legno. Praticamente impraticabili. Come società nei prossimi giorni contatteremo il Casellina Calcio, che è entrato nel nuovo stadio accanto all’autostrada; chiederemo loro di poter giocare le nostre partite lì, visto che anche il Bartolozzi è inadeguato per dimensioni. La cosa assurda è che lo Scandicci è più forte in trasferta che in casa proprio perché non abbiamo il fattore campo". Sarà il prossimo sindaco a dover risolvere la questione, ma il presidente dello Scandicci è stato chiaro: "Lo sport è la cosa più lontana dalla politica che conosce: è merito e sacrificio. Noi avevamo lo stadio, ci abbiamo giocato per 50 anni quasi. Ora non è più il tempo delle promesse elettorali. Serve chiarezza".

Una chiarezza che nel frattempo ha fatto la Savino del Bene, visto che ormai gioca in maniera stabile a Firenze dopo aver abbandonato il palazzetto non omologato e totalmente vetusto di Scandicci. Non ci sarebbe da stupirsi, se come fatto dall’Azzurra Volley (dal 2022 Firenze invece che San Casciano), anche la Savino dovesse decidere di inserire ugualmente Firenze abbandonando la storica scandiccesità.