Romeo, Giulietta e l’amore. Musica e vortici d’energia. L’omaggio a Gigi Proietti

Stasera e domani al Tuscany Hall il celebre viaggio tra passione e tragedia. Il pubblico è riflesso nella storia, in un gioco di specchi in cui si raccontano due realtà.

"C’è un lato positivo nel tempo che passa: si può guardare indietro, cambiare prospettiva, qualche volta tornare sui propri passi".

Con queste parole Gigi Proietti presentava l’ultima versione del suo Romeo e Giulietta, spiegando che nel caso di un testo, il ritorno diventa una possibilità per rivedere e sviluppare intuizioni e pensieri rimasti inespressi, scartati a favore di altri per mancanza di sintonie, di tempo, di coraggio.

Ed è proprio per render omaggio al grande Proietti che stasera e domani la stagione del Teatro Verdi porta al Tuscany Hall lo spettacolo "Romeo e Giulietta di William Shakespeare", per la regia Gigi Proietti, col Politeama - Globe Theatre di Roma.

"Amo molto questo nuovo allestimento, simile ma diverso - spiegava ancora, il grandissimo attore e regista scomparso nel 2020 –. Ho sempre pensato che la festa a casa Capuleti fosse una specie di sliding doors, che attraversata o evitata conduce a storie diverse. Se Romeo decidesse di non andare alla festa? E se tutta la storia fosse solo il sogno di una giovane mente eccitata dall’amore?".

Domande a cui non si può dare una risposta, ma che proprio per questo toccano ancora di più ognuno di noi, ognuno con le sue sliding doors.

E guardando il risultato in scena Proietti aggiunge: "Per quanto fresca fosse la precedente compagine di attori, questa volta la scelta è stata di cercare interpreti ancora più giovani, a sottolineare la spaccatura fra generazioni. O forse l’età degli interpreti è la stessa, ma è la mia prospettiva che sta cambiando e guardo questa compagnia con l’affetto che ho sempre avuto per i miei allievi e per tutti i colleghi più giovani con i quali ho condiviso il mio lavoro".

Nella regia di Proietti la festa è un ballo in maschera, che dopo il primo sguardo e la fatidica scintilla si trasforma in un sogno di epoche lontane. Il pubblico si vedrà riflesso nella storia, in un gioco di specchi in cui si raccontano due realtà, due secoli, due mondi.

"Così, se nella prima parte gli amici e Mercuzio danno voce alle loro passioni come rapper leggeri e Giulietta è una ragazzina di buona famiglia che canta e suona rock- conclude –, e tutto è un vortice di energia e di gioia, poi la musica cambia, ci porta in un altro tempo e rigenera il mito. La storia si ripete e il rituale d’amore e odio non va a buon fine, come un rito iniziatico in cui l’eroe non riesce a superare la prova. Nessuno dei giovani oltrepassa il confine della maturità, nessun adulto li sa accompagnare nel viaggio".

Olga Mugnaini

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