
Il commissario del Forteto Jacopo Marzetti torna definitivamente a Roma, e ci torna soddisfatto. Ha concluso il suo compito, affidatogli dal governo, dopo aver consegnato la cooperativa agricola in mani nuove, che niente hanno a che fare con la torbida vicenda del vecchio Forteto, la setta guidata da Rodolfo Fiesoli, condannato a 14 anni di carcere. Non solo. Prima di congedarsi, e salutare il Mugello, ha fatto approvare all’assemblea l’impegno alla sottoscrizione di un mutuo di 860mila euro per indennizzare le vittime del sistema Forteto. Ed è stato approvato il bilancio, che da cinque anni chiude in deficit: anno scorso il disavanzo fu di 2 milioni e 800mila euro, quest’anno di 800mila. Per far riconquistare ai formaggi e agli altri prodotti agroalimentari del Forteto - esportati in tutto il mondo - nuova credibilità e nuovi spazi di mercato l’assemblea dei soci ha chiamato Maurizio Izzo, 62 anni, titolare di un’azienda di comunicazione che da molti anni collabora col mondo della cooperazione e in particolare con Unicoop Firenze. E con lui saranno nel nuovo cda tre giovani soci lavoratori della cooperativa, Max Fiesoli, Sandra Guidi e Leonardo Pratesi, insieme al commercialista fiorentino Fabio Bascherini. "E’ stato un percorso lungo e complesso - è il congedo del commissario Marzetti -, e abbiamo chiuso la pagina nera della storia del Forteto. Tra i soci della cooperativa non ci sono più soci condannati o prescritti. Sono stati anni duri, e l’azienda ha subito un duro colpo dalle vicende giudiziarie".
Dieci milioni di fatturato, ottanta dipendenti, ’Il Forteto’ vuole ripartire. "Dobbiamo ricominciare a parlare del Forteto come di un’azienda agricola che fa ottimi prodotti e che è una risorsa importante dell’agroalimentare toscano. Per anni - dice il neopresidente Izzo, la cui nomina viene formalizzata stamani - questo non è stato possibile. Così come dovremo riprendere a fare innovazioni di prodotti e di filiera: siamo stati fermi per troppo tempo. Con la qualità dei nostri prodotti dovremo riconquistare la fiducia dei consumatori, e vogliamo riportare al Forteto, a vedere come si producono i nostri formaggi, le scuole e le famiglie". Izzo continua: "Si chiude una doppia epoca: quella del vecchio Forteto e anche la gestione commissariale: ora questa azienda si riappropria del proprio destino, che torna nella mani della cooperativa e dei lavoratori. E tre di loro, giovanissimi, sono all’interno del consiglio d’amministrazione". Uno si occupa delle stalle, un’altra della ristorazione e il terzo del caseificio: "E’ un segnale chiaro che la pagina è stata voltata, completamente".