Paolo Guidotti
Cronaca

Rivoluzione Forteto, nominato il nuovo Cda

Maurizio Izzo presidente, il commissario Marzetti lascia. Stanziati 860mila euro come risarcimento per le famiglie delle vittime

Il commissario del Forteto Jacopo Marzetti torna definitivamente a Roma, e ci torna soddisfatto. Ha concluso il suo compito, affidatogli dal governo, dopo aver consegnato la cooperativa agricola in mani nuove, che niente hanno a che fare con la torbida vicenda del vecchio Forteto, la setta guidata da Rodolfo Fiesoli, condannato a 14 anni di carcere. Non solo. Prima di congedarsi, e salutare il Mugello, ha fatto approvare all’assemblea l’impegno alla sottoscrizione di un mutuo di 860mila euro per indennizzare le vittime del sistema Forteto. Ed è stato approvato il bilancio, che da cinque anni chiude in deficit: anno scorso il disavanzo fu di 2 milioni e 800mila euro, quest’anno di 800mila. Per far riconquistare ai formaggi e agli altri prodotti agroalimentari del Forteto - esportati in tutto il mondo - nuova credibilità e nuovi spazi di mercato l’assemblea dei soci ha chiamato Maurizio Izzo, 62 anni, titolare di un’azienda di comunicazione che da molti anni collabora col mondo della cooperazione e in particolare con Unicoop Firenze. E con lui saranno nel nuovo cda tre giovani soci lavoratori della cooperativa, Max Fiesoli, Sandra Guidi e Leonardo Pratesi, insieme al commercialista fiorentino Fabio Bascherini. "E’ stato un percorso lungo e complesso - è il congedo del commissario Marzetti -, e abbiamo chiuso la pagina nera della storia del Forteto. Tra i soci della cooperativa non ci sono più soci condannati o prescritti. Sono stati anni duri, e l’azienda ha subito un duro colpo dalle vicende giudiziarie".

Dieci milioni di fatturato, ottanta dipendenti, ’Il Forteto’ vuole ripartire. "Dobbiamo ricominciare a parlare del Forteto come di un’azienda agricola che fa ottimi prodotti e che è una risorsa importante dell’agroalimentare toscano. Per anni - dice il neopresidente Izzo, la cui nomina viene formalizzata stamani - questo non è stato possibile. Così come dovremo riprendere a fare innovazioni di prodotti e di filiera: siamo stati fermi per troppo tempo. Con la qualità dei nostri prodotti dovremo riconquistare la fiducia dei consumatori, e vogliamo riportare al Forteto, a vedere come si producono i nostri formaggi, le scuole e le famiglie". Izzo continua: "Si chiude una doppia epoca: quella del vecchio Forteto e anche la gestione commissariale: ora questa azienda si riappropria del proprio destino, che torna nella mani della cooperativa e dei lavoratori. E tre di loro, giovanissimi, sono all’interno del consiglio d’amministrazione". Uno si occupa delle stalle, un’altra della ristorazione e il terzo del caseificio: "E’ un segnale chiaro che la pagina è stata voltata, completamente".