di Olga Mugnaini
Un nuovo impianto di biodigestione anaerobica a Montespertoli e un distretto circolare a Empoli.
Nel futuro di Alia, il piano industriale 2021-2030 prevede forti investimenti per ridurre il gap che separa il territorio dall’autosufficienza, con tonnellate e tonnellate di rifiuti che ancora non si riesce a smaltire senza sviaggiare da un capo all’altro dell’Italia. I
In cantiere, su richiesta della Regione, c’è il progetto del primo distretto circolare che processerà 256mila tonnellate all’anno di rifiuti non riciclabili, capace di produrre 125mila tonnellate di metanolo ( utile per produrre carburanti di origine non fossile) e 1.400 tonnellate all’anno di idrogeno. Si tratta della tecnica “waste to chemical“, in grado di aggiungere il riciclo chimico al classico meccanico per la frazione indifferenziata dei rifiuti.
Ma intanto oggi, senza autosufficienza, ogni giorno sono più o meno 400 le tonnellate, scarti dell’indifferenziato e pari a 100mila tonnellate all’anno, che partono per gli impianti prevalentemente al Nord: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. Ma anche in siti più vicini che vanno da Sesto Fiorentino a Terranova Bracciolini, da Poggibonsi a Montale.
Per avere un’idea delle quantità basta immaginarsi una fila di circa 16 Tir che tutti i giorni lasciano le stazioni fiorentine dell’azienda di smaltimento, con un carico di 25 tonnellate.
Trasferte che, oltre a non fare certo un piacere all’ambiente, pesano notevolmente sulle tariffe complessive dei rifiuti che poi finiscono nelle bollette dei cittadini.
Il costo? Per ciascun camion Alia spende 20mila euro per il trasporto e 40mila per lo smaltimento vero e proprio.
"Purtroppo il prezzo dei conferimenti lo fanno gli altri – afferma l’Ad di Alia Alberto Irace -. Per questo non abbiamo bisogno di un solo impianto ma di una rete di impianti, in modo da organizzare il servizio nel modo più sostenibile. Ciò vuol dire risparmiare sull’organizzazione del servizio dal punto di vista economico con diminuzione poi delle tariffe per gli utenti, ma anche lavorare per un maggior rispetto ambientale: andare avanti e indietro fuori regione con i camion non è certo ecologico. Dobbiamo ricordare comunque che gestire i rifiuti in maniera sostenibile ha comunque un costo. Vorrei ricordare che prima dello smaltimento i rifiuti vanno comunque “lavorati“, compreso quelli differenziati. Certo, se le persone continuano a fare le barricate ogni volta che si parla di realizzare un impianto tutto diventa più difficile".
Costi. Mentre a ogni famiglia viene un mancamento quanto arriva la bolletta di Alia, i vertici dell’azienda assicurano che c’è poco da scandalizzarsi, perché "il servizio, e quindi il costo, a Firenze è il più efficiente della Toscana". Parola del direttore Domenico Scamardella, che ribadisce i traguardi raggiunti con la differenziata: "Nel territorio della Città metropolitana siamo a quota 68% - prosegue il direttore –, col vincolo europeo di far scendere al 10% il conferimento in discarica entro il 2035. Ma ce la faremo. A fine 2023, ad esempio, diventeremo autosufficienti nel ciclo dell’umido grazie al biodigestore di Montespertoli, che tratterà 165 mila tonnellate all’anno e che prevede un investimento di 55 milioni di euro".