Morto nell'incidente: Seb, rider per diventare grande. "Così si manteneva i suoi studi"

Il babbo Riccardo: "Non era sfruttato, era un modo di aiutare la famiglia". La fidanzata: "Sognavamo il Giappone"

Il luogo dell'incidente e, nel riquadro, Sebastian Galassi

Il luogo dell'incidente e, nel riquadro, Sebastian Galassi

Firenze, 4 ottobre 2022 - "Ero contento che mio figlio facesse questo lavoretto. Gli serviva per pagarsi gli studi e per alleggerire me, che sono pensionato". In una bella zona di Coverciano, il cane di casa Galassi abbaia come se avesse capito la portata del dramma: a soli 26 anni, il suo padroncino Sebastian, Seb per i tanti che gli volevano bene, non c’è più, vittima di un incidente in via De Nicola occorsogli mentre arrotondava facendo il rider. Il babbo Riccardo, fino a qualche anno fa avvocato civilista, cerca la forza per sostenere sé e il fratello Jonathan. "E’ in camera, sta molto male. Capirà, sono gemelli".

Purtroppo, è una famiglia che ha già conosciuto il dolore. Nel 2018, se n’è andata la mamma dei due fratelli. L’essere rimasto orfano di un genitore aveva fatto crescere in fretta Sebastian. "Aveva fatto il liceo agli Scolopi - racconta ancora il padre -. Sognava di fare il graphic designer e si era iscritto a una facoltà triennale. Ora, frequentava un corso a pagamento in viale Lavagnini e i soldi che guadagnava a fare le consegne gli servivano proprio per questo. Aveva iniziato da qualche mese. No, non posso dire che fosse sfruttato: a lui questo lavoro faceva comodo, lo faceva per un paio d’ore al giorno, non tutti i giorni. Guadagnava 500, 600 euro al mese, la sera e i festivi veniva pagato un po’ di più. Oltre una certa soglia, scattavano dei contributi per cui finiva per lavorare di più e prendere meno, quindi non gli conveniva. Lavorava volentieri, contribuiva alla famiglia con questo piccolo guadagno. Era un bravo ragazzo. Con me e suo fratello, guardavamo insieme le partite della Fiorentina. Altrimenti, passava il tempo con la fidanzata Valentina. Grazie a lei aveva conosciuto i nuovi amici della squadra di calcetto. Prima giocava alla Sancat con i compagni del liceo, poi, come spesso capita, si erano un po’ persi di vista".

"Non so ancora quale sia stata la dinamica dell’incidente - aggiunge Riccardo Galassi - ho letto solo le notizie dei giornali, per ora, compreso quella che c’è un terzo veicolo coinvolto. Sabato sera sono stato chiamato dalla polizia municipale, perché lo scooter che usava Sebastian per le consegne è intestato a me. Mio figlio, nell’urto, aveva perso il giubbotto con in tasca i documenti. Nessuno degli altri automobilisti si è fatto sentire. E’ un gesto che mi aspetterei. Vogliamo sapere com’è andata, nomineremo un avvocato".

"Seb era la persona più buona, dolce e gentile che si potesse trovare, e non è la solita frase fatta, lo era davvero". Toccante il ricordo della fidanzata di Sebastian, Valentina, con la quale il ragazzo voleva costruirsi un futuro. "Avevamo tanti sogni, volevamo mettere su famiglia insieme e avere due cani – racconta -. Diceva sempre che avrebbe comunque voluto vivere vicino alla sua famiglia, anche se tante volte abbiamo sognato di andare in Giappone. Il suo sogno era quello di costruirsi una vita tranquilla, insieme a me". Un ragazzo pieno di energie, con tante passioni e hobby.

"Il suo sogno - prosegue la ragazza - era quello di lavorare nell’ambito del graphic design, che è anche quello che studiava. Amava i cani e gli piaceva giocare a calcio". E le sue passioni, la grafica e il calcio, erano unite nei Lions King’s, la sua squadra di calcetto che partecipa ai tornei della federazione amatoriale Calcio Toscana, con la quale Galassi collaborava anche come grafico.

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