REDAZIONE FIRENZE

Bancarotta fraudolenta, richiesta di archiviazione a Genova per il padre di Matteo Renzi

L'ipotesi di reato riguardava la vicenda della società Chil Post srl, che distribuiva giornali e volantini

Tiziano Renzi, padre di Matteo (Germogli)

Firenze, 21 marzo 2015 - Richiesta di archiviazione per la vicenda che vede il padre del premier Matteo Renzi, Tiziano indagato per bancarotta fraudolenta. La notizia arriva da Genova, dove appunto era la procura del capoluogo ligure a indagare. Il gip deciderà se accoglierla o meno. L'indagine era nata dopo il fallimento della società Chil Post srl, che distribuiva di giornali e volantini. 

Il curatore fallimentare avrebbe rilevato passaggi sospetti dei rami d'impresa e uscite di denaro non giustificate: per questo aveva trasmesso la relazione alla Procura della Repubblica. Per gli altri due amministratori subentrati nella gestione societaria nel 2010, Antonello Gabelli e Mariano Massone sono state chiuse le indagini e l'accusa è di bancarotta fraudolenta. Secondo l'ipotesi accusatoria iniziale Tiziano Renzi, prima di dichiarare il fallimento della sua società con debiti per 1 milione e 300 mila euro, nel novembre 2013 l'avrebbe spogliata del ramo sano cedendo i beni disponibili alla Eventi6, azienda di proprietà della moglie Laura Bovoli. A insospettire i pm fu il prezzo di vendita da marito a moglie, che sarebbe stato di poco più di 3000 euro. Per gli inquirenti, Renzi negli anni in cui era amministratore avrebbe gestito correttamente la società madre e non avrebbe contribuito al fallimento.