
Un contenzioso che ammonta a oltre 65mila euro. E’ la cifra che la figlia erede di un’anziana ospite della Rsa Villa Serena di Montaione ha richiesto a titolo di rimborso delle rette da lei pagate per il ricovero della madre all’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, che gestisce la struttura. L’ente di piazza della Vittoria, però, non ci sta: contesta la pretesa delle donna e rifiuta di rimborsarla. La vicenda, arrivata a carte bollate, è relativa al periodo, di circa un anno, che l’anziana mamma ha trascorso a Villa Serena. Inizialmente (per otto mesi) la donna è stata ospite in forma privata su richiesta della figlia che aveva necessità urgente di trovare un ricovero adatto alla mamma. Tornata per un breve periodo al proprio domicilio, l’anziana è stata riammessa in Rsa, stavolta nel nucleo Alzheimer convenzionato su progetto di assistenza personalizzato inviato dalla Asl e condiviso dalla figlia. In base a quanto previsto dall’azienda sanitaria, nello stesso progetto sanitario era stabilita la ripartizione della retta e la quota a carico della residente e dei propri familiari. La stessa figlia aveva sottoscritto il contratto di ammissione nella struttura montaionese in cui dichiara di aver preso atto e di accettare la ripartizione della retta stabilita dall’azienda sanitaria. Tuttavia, la donna è convinta di avanzare un credito nei confronti dell’Unione dei Comuni per il rimborso delle rette, e non intende cedere. Il primo passo per recuperare la somma spesa è stato di provare a negoziare in via bonaria con l’ente tramite una richiesta inviata dal proprio legale. Ma l’ente Unione, convinto delle proprie ragioni, ha declinato l’invito. Allora la signora ha dato mandato all’avvocato di agire in maniera più pesante, chiamando l’Unione a comparire in tribunale.
In questo caso la cifra richiesta è stata ridimensionata a circa 40mila euro, cioè al periodo in cui l’anziana era stata inserita nel nucleo Alzheimer convenzionato. Il giorno dell’udienza in tribunale a Firenze è stato fissato per il prossimo 26 ottobre. L’ente di piazza della Vittoria, intenzionato a resistere in giudizio e a non cedere alle pretese dell’erede, ha individuato un legale specializzato e esperto in materia, l’avvocato Ginetta Daini Palesi di Ponte a Egola, per la propria difesa. Il braccio di ferro adesso continuerà, in autunno, nell’aula del palazzo di giustizia fiorentino.
I.P.