MANUELA PLASTINA
Cronaca

Rete solidarietà, telefono muto: "Squilla, ma nessuno risponde. Così ci sentiamo abbandonati"

Il caso alla sede di via Luna del Q2. La coordinatrice: "Le persone pensano che non ci siamo. Non è così, ma il guasto permane". Palazzo Vecchio: "Sollecitato intervento del gestore".

Il caso alla sede di via Luna del Q2. La coordinatrice: "Le persone pensano che non ci siamo. Non è così, ma il guasto permane". Palazzo Vecchio: "Sollecitato intervento del gestore".

Il caso alla sede di via Luna del Q2. La coordinatrice: "Le persone pensano che non ci siamo. Non è così, ma il guasto permane". Palazzo Vecchio: "Sollecitato intervento del gestore".

di Manuela Plastina

Da oltre due mesi il telefono della Rete di Solidarietà del Quartiere 2 suona a vuoto. La linea risulta libera, ma nessuno risponde. Tanto da far pensare che nella sede di via Luna 16 non ci sia nessuno e che il servizio dopo oltre venti anni sia sospeso. Non è così. "Quando i primi di marzo ci siamo accorti che i telefoni erano improvvisamente muti – riferisce la coordinatrice del servizio, Barbara Gonella -, abbiamo segnalato il problema al Comune. Sono venuti i tecnici, ma ancora non sono riusciti a individuare le cause e rimediare al guasto". Il non poter rispondere al telefono è un grave disagio. "Ogni anno svolgiamo in maniera volontaria 2000 servizi tra compagnia, portare la spesa, accompagnare alle visite mediche e nei negozi, dare informazioni e supporto. Il nostro è un aiuto qualificato, strutturato dopo tutti questi anni e molto richiesto. Al momento abbiamo una cinquantina di persone del quartiere che seguiamo in maniera fissa".

Per questi cittadini, spesso un po’ in là con l’età, il contatto telefonico è fondamentale. "Hanno segnato il nostro numero nelle agende o sul cellulare; lo hanno scritto in punti ben visibili della casa". Inoltre il recapito è indicato su tutto il materiale informativo e sul sito del Comune e del quartiere. Il fatto che suoni a vuoto è anche peggiore rispetto a una linea o non raggiungibile: "Almeno non daremmo l’impressione di essere chiusi". La preoccupazione maggiore dei volontari è che le persone si sentano improvvisamente abbandonate, avendo perso un punto di riferimento per loro fondamentale.

Dal Comune e dai servizi sociali "ci hanno dapprima suggerito di usare i nostri cellulari personali – dice Barbara - per contattare gli utenti. Ma è una soluzione non fattibile per privacy e poi, al di là dei contatti già conosciuti, sono i cittadini che contattano noi". Il Comune ha proposto un numero di cellulare dedicato con deviazione di chiamata, "ma dovremmo andare da soli a prendercelo in via Giotto, invece di recapitarcelo in sede". Dal Comune ci rispondono che "i tecnici hanno sollecitato il gestore della rete per intervenire sul guasto alla linea telefonica". E confermano "l’attivazione di un cellulare con deviazione di chiamata per poter raccogliere le telefonate".