
Chiese e conventi di valore culturale e artistico: un patrimonio che Firenze intende tutelare. Ecco allora un pacchetto di interventi per riportare all’originario splendore i muri e le superfici decorate di chiese e conventi di particolare pregio architettonico. È quanto prevede il progetto definitivo che ha avuto ieri il via libera della giunta di Palazzo Vecchio su proposta dell’assessora ai lavori pubblici Titta Meucci e della vicesindaca e assessora alla cultura Alessia Bettini. Si tratta di un insieme di lavori di restauro e risanamento conservativo di tutti gli elementi murari e decorativi di competenza della Fabbrica di Palazzo Vecchio per chiese e conventi, che interesseranno in particolare la basilica di Santa Maria del Carmine, il convento di Santa Maria Novella, la basilica e il convento di San Salvatore al Monte e l’Osservatorio Ximeniano presso il convento dei padri Scolopi.
Gli interventi, spiega Palazzo Vecchio, prevedono in un primo momento la realizzazione di rilievi metrici diretti e indiretti, analisi diagnostiche e saggi localizzati non distruttivi, che saranno alla base dei successivi lavori di restauro e risanamento. Si passerà poi al ripristino o sostituzione degli intonaci, alla rimozione di superfetazioni e vecchi impianti obsoleti e non funzionanti; disinfestazione dei sottotetti.
Nel dettaglio, per il complesso di Santa Maria del Carmine è previsto il controllo delle coperture, per il convento di Santa Maria Novella si prevede in particolare il rifacimento dei controsoffitti in cartongesso. Sul complesso di San Salvatore al Monte è in programma anche la revisione conservativa di una vetrata sul fianco della basilica. Infine, per l’Osservatorio Ximeniano è prevista la revisione degli infissi esterni, con sostituzione di quelli peggio conservati, la sostituzione di vetri fini con vetri di sicurezza e la sistemazione del portoncino di ingresso. Come sottolineato dall’assesora Meucci e dalla vicesindaca Bettini si tratta di "un progetto complessivo da 280mila euro che andranno a tutelare e valorizzare il nostro patrimonio".
Per quanto riguarda gli elementi decorativi, le opere riguarderanno sia interventi d’urgenza, a protezione di situazioni gravi e lesioni emerse all’improvviso, che interventi più omogenei o di completamento, in modo da rimuovere vecchi restauri ormai non più desiderati o necessari, ripristinare la vista d’insieme di apparati soggetti a restauri successivi e restauri di mano diversa, interventi di recupero di affreschi o pitture finora coperti.