Cadaveri nelle valigie, c'è una pista: forse sono marito e moglie

Potrebbe trattarsi di un uomo e una donna albanesi scomparsi nel 2015

Shpetim e Teuta Pasho

Shpetim e Teuta Pasho

Firenze, 15 dicembre 2020  - C'è una pista che porta poco distante dal punto in cui sono affiorati  i resti di un uomo e di una donna, e molto lontano nel tempo. Nel novembre del 2015, da Scandicci spariscono marito e moglie albanesi: Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni. Si dividono tra il loro paese natale e la Toscana, ma all'improvviso, la figlia Dorina, che vive a Castelfiorentino, perde ogni contatto. Chiama 'Chi l'ha visto?', riempie i social di foto di mamma e papà, ma niente. Adesso, la notizia del ritrovamento a Soollicciano - vicino al carcere - prima del  corpo, di un uomo, poi di un altro, di una donna, a poca distanza dall'ultimo domicilio della coppia, fa pensare anche ai carabinieri che le vittime di un brutale omicidio e di un macabro depezzamento, possano essere proprio loro, i Pasho, che hanno un altro figlio arrestato per traffici di droga  (e che all'epoca della scomparsa dei coniugi Pasho era detenuto proprio nel carcere di Sollicciano per reati di droga).

"Sono stata contattata dai carabinieri, ma dobbiamo aspettare le indagini - dice Dorina -. Un tatuaggio? Sì, forse mio padre ne aveva uno, con l'anno in cui aveva fatto il militare". Anche tra i resti di quei due corpi, infilati nelle valigie, c'è l'inchiostro di un vecchio tatuaggio. E' questa la pista da seguire? Tra gli inquirenti, il riserbo è massimo. Perché oltre a dare un nome a quei resti, devono trovare anche un assassino. O gli assassini. Dall'analisi, emerge che le tre valigie - ma se ne cerca anche una quarta - stavano nel campo sotto la superstrada Firenze-Pisa-Livorno da circa un anno: le radici dei rovi erano riuscite ad insinuarsi dentro. 

L'omicidio sembra avvenuto in una casa. Alle gambe di lei, trovate in due bagagli diversi, ci sono calzini a righe. Chi ha fatto a pezzi quei corpi, ha avuto ''cura'' nell'imballarli, avvolgendoli nel cellophane e nel nastro adesivo. Salvo poi lanciarli da sopra la barriera fonoassorbente della superstrada. Secondo gli inquirenti, ogni bagaglio è stato gettato da un mezzo abbastanza alto, tipo un furgone, che procedeva lentamente nella carreggiata in direzione Firenze. Due persone almeno, quindi. In quel punto, però, anche se il carcere di Sollicciano è a pochi metri, non ci sono né luci, né telecamere. 

Autopsia: donna picchiata brutalmente

Dall'autopsia eseguita questo pomeriggio emerge che la donna sarebbe stata picchiata brutalmente. In particolare, da quanto appreso, sarebbero stati rilevati più colpi al volto e alla testa, la frattura dell'osso ioide e quella di più costole. L'autopsia eseguita sabato scorso sui resti dell'uomo, trovati nella prima delle tre valigie rinvenute, aveva invece accertato che la morte sarebbe dipesa da una coltellata alla gola.

 

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