Olga Mugnaini
Cronaca

Santo Spirito, restauro alla cupola

Intervento urgente alle tremila tegole della copertura sulla sacrestia, dove è esposto il Crocifisso scolpito da Michelangelo

L’assessore ai lavori pubblici Alessia Bettini con l’architetto del Comune Fabio Sforzi

Firenze, 9 dicembre 2019 -  Le bizzarrie del microclima danneggiano anche i monumenti. Come nel caso della cupola della basilica di Santo Spirito, sottoposta a un urgente risanamento e a un intervento di restauro.  Le condizioni meteorologiche favorevoli a una continua crescita di erbacce hanno causato infatti negli ultimi anni un forte degrado delle tegole. E così è stato necessario montare un poderoso ponteggio e salire fin lassù per ristabilire l’integrità del rivestimento “a squama“.  

L’intervento è stato finanziato e progettato da Palazzo Vecchio, con uno stanziamento di 352mila euro.  I lavori interessano prevalentemente la cupola che sovrasta la sagrestia della chiesa di S. Spirito, opera architettonica progettata da Giuliano da Sangallo e realizzata tra il 1489 e il 1497. Precedente è la costruzione della basilica, affidata intorno al 1434 a Filippo Brunelleschi. 

La copertura oggetto del restauro fu costruita da Salvi d’Andrea, maestro muratore di formazione brunelleschiana. Il primo incarico fu affidato ad Antonio del Pollaiolo ma nel corso dei disarmi, nel 1496, l’intera struttura crollerò.  

La cupola ha ereditato il genio di Brunelleschi espresso nel cupolone di Santa Maria del Fiore. E infatti l’opera viene concepita a doppia calotta, una interna a spicchi e creste, e una esterna emisferica rivestita da più di 3000 tegole a squama, il tutto tenuto unito e serrato da una lanterna interna, che non emerge all’esterno.  

Il personale specializzato sta provvedendo a smontaggi e rimontaggi localizzati del manto di tegole in zone fortemente degradate e alla completa revisione delle stuccature tra le tegole stesse, in modo tale da evitare motivi di “aggrappo” delle spore delle erbe e dei semi sempre presenti in atmosfera. Il cantiere, affidato a Edilrestauri srl, si dovrebbe concludere per la fine del prossimo marzo, ma già a gennaio sarà completato il restauro esterno della cupola, per procedere poi al completamento anche dell’intervento all’interno.  

E’ previsto infatti di proseguire dentro la sagrestia ottagonale con il restauro lapideo dell’architettura a doppio ordine con lesene sulle pareti e degli otto costoloni in pietra serena che innervano la calotta interna a “creste e vele”. Inoltre, sarà verificato lo stato di adesione degli intonaci, con una loro pulitura generalizzata mantenendo l’equilibrio dei colori in raccordo con i marmo.  

«Un intervento di grande bellezza e importanza, che porterà a nuovo splendore la cupola della sagrestia di Santo Spirito – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Alessia Bettini -. Un’occasione anche per valorizzare il lavoro e le professionalità che stanno dietro a restauri di questo livello, dalla progettazione alla realizzazione, in un impegno per l’amministrazione non solo economico ma di cura minuziosa sulle 3mila tegole della cupola e i suoi interni». Santo Spirito, oltre alla chiesa progetta da Brunelleschi, è la basilica a cui fu molto legato Michelangelo. Dopo il 1492 fu qui che trovò ospitalità, dai frati agostiniani, ed è qui che poté studiare l’anatomia dei cadaveri. Per ringraziamento lasciò il Crocifisso esposto nella sagrestia. © RIPRODUZIONE RISERVATA