
di Ilaria Ulivelli
Regolamento Unesco, non solo Palazzo Vecchio riconferma in blocco le regole anti abuso di alcol e proroga di tre anni il divieto d’apertura di nuove attività di somministrazione e vendita di generi alimentari per impedire che il centro storico si traformi sempre più in un mangificio. Nel replicare l’impianto che ha funzionato, nel passaggio in giunta comunale il regolamento (che si appresta al vaglio del consiglio comunale per essere approvato entro la sua scadenza del 3 maggio) si è arricchito di novità, con un potenziamento delle restrizioni anti furbetti e delle sanzioni per la salvaguardia del centro e per la vivibilità dei residenti.
"Non solo confermiamo il blocco delle licenze ma interveniamo sulle difficoltà emerse in questi ultimi anni", spiega l’assessore al commercio e alle attività produttive Giovanni Bettarini che ricorda come grazie al regolamento Unesco il trend delle attività alimentari di commercio e di somministrazione in centro storico sia diminuito.
Ma vediamo le principali novità.
Per sostenere le attività culturali e le librerie era stato consentito che facessero attività di somministrazione. In questi anni Palazzo Vecchio si è reso conto che molti hanno utilizzato la norma per aggirare l’ostacolo: di fatto con una parete di libri sono stati aperti bar e ristoranti. Per questo nel regolamento si stringono i rubinetti: l’attività di ristoro nelle librerie non può superare il 25% della superficie del locale.
Continua il contrasto alla malamovida e all’abuso di alcol. Per questo oltre alla conferma del divieto di vendita di alcolici da asporto dalle 21 alle 6, viene rafforzato il sistema sanzionatorio, con provvedimenti più severi. Soprattutto nel caso che il mancato rispetto delle norme si ripeta: si va da una chiusura dell’attività per 5 giorni, che diventano 10 alla seconda volta e 15 dalla terza in poi. Attualmente sono 5 giorni di sospensione dell’attività, che sia la prima o la ventesima volta che si ripete la violazione.
Giro di vite anche per vinaini, gelaterie e paninerie: non si possono aprire locali che non abbiano la superficie per ospitare clienti all’interno e non si potranno aprire sporti – nemmeno dei locali esistenti – con affaccio sulla via per la vendita diretta su suolo pubblico.
Arriva anche la norma salva via Palazzuolo. Con l’obbligo di adeguare i locali (anche gli esistenti, quindi con validità reatroattiva) adibiti a magazzino di custodia e deposito per conto terzi di valige, bagagli e altro, con sistemi che regolino l’accesso attraverso carta d’identità elettronica o badge. Questo per impedire che si trasfomino in magazzini dell’illecito.
Nel regolamento entra anche la norma anti cianfrusaglie. Vieta di appendere borse e altre merci agli stipiti delle porte o sulle ante esterne, o peggio sui muri: l’esposizione si fa in vetrina, nello spazio del negozio.
Si amplia la tutela delle strade da sottoporre a disciplina specifica nel segno di una vocazione commerciale storica da consolidare e tutelare: si aggiungono di via della Condotta, via Martelli, via dei Servi e borgo San Jacopo a Ponte Vecchio, via Tornabuoni, via Maggio, via dei Fossi, Lungarno Corsini e alle piazze Santa Trinita, Antinori e Frescobaldi.
No allo sdoppiamento delle licenze: chi ha un’attività con doppia licenza di somministrazione e alimentari, non può aprire un secondo locale con una delle due.