"Sei nera, vattene". E le sputa addosso. Vittima una studentessa di Economia

Pontassieve, grave episodio di razzismo: protagonista una 29enne di origine congolese che vive a Firenze da anni. "Adesso abbiamo paura"

Una manifestazione contro il razzismo

Una manifestazione contro il razzismo

Pontassieve (Firenze), 3 aprile 2019 - Una ragazza di origini congolesi colpita da uno sputo mentre scende dal treno alla stazione di Pontassieve. E invitata a male parole ad andarsene dall’Italia. La ragazza, 29enne, residente a Firenze da vari anni, accetta di raccontarci questa brutta storia, chiedendo di proteggerne l’identità: "Ho sentito una donna che parlava, ma non ci ho fatto caso. Poi, improvvisamente, ho avuto la sensazione di qualcosa addosso. Mi sono accorta di avere la giacca macchiata e alcune persone presenti mi hanno detto che era uno sputo".

"Aveva un vestito a tinta unita – prosegue la ragazza – forse una felpa. La gente che ha assistito mi ha detto ‘lascia perdere, è così, sono i tempi’. Questa cosa mi ha fatto ancora più male, perché non è possibile rassegnarsi a una cosa del genere. Io invece mi sono girata e ho chiesto a quella donna: ‘cosa ha fatto, perché lo ha fatto?’ E lei ha iniziato a gridare: ‘andate tutti via, chi ti conosce?’. A quel punto anch’io ho iniziato a gridare: ero delusa, umiliata e stanca. Poi la donna ha preso un carrello della spesa e si è avviata verso i Villini. Io sono invece andata verso la chiesa. Un signore ha fatto un pezzo di strada con me, nel tentativo di calmarmi".

La ragazza frequenta Pontassieve, dove – tra le altre cose – ha anche partecipato alla selezione del Progetto Help nell’ambito del servizio civile regionale. Immediata la reazione del sindaco di Pontassieve Monica Marini: "Ho parlato con la ragazza per tramite di un’amica comune. Non la conosco personalmente, anche se ho avuto modo di vederla in qualche occasione pubblica. Mi ha detto che stava tornando dal lavoro quando, scesa dal treno, ha subìto l’aggressione. Confermo a questa ragazza i miei sentimenti di vicinanza, ed esprimo piena condanna verso gesti del genere». «Non ti abbattere, non sei sola contro questo schifo – ha scritto la Marini sui social – Credo in un’altra idea di mondo, credo nella Pontassieve colorata ed antirazzista che ho l’onore di governare".

A Novoli abbiamo incontrato la mamma della ragazza: "Ora sì che abbiamo davvero paura – ha confidato – Siamo qui dal 2001, ma ora non ci fidiamo manco più degli amici italiani che abbiamo. Da quando c’è Salvini al governo, il clima è cambiato. Ma noi non abbiamo fatto niente di male". La figlia frequenta Economia all’Ateneo fiorentino, si è diplomata in Congo e poi, grazie a una borsa di studio, ha raggiunto sua madre per studiare nella nostra città. "Ma dopo quel che le è successo non so se vorrà più lavorare qui", sospira sua mamma.

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