PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Ramadan, via al mese sacro. Centinaia di fedeli in moschea: "Ultimo giorno? Ipotesi Cascine"

Il periodo più importante per i musulmani è iniziato e durerà fino al 9 o 10 aprile La guida spirituale: "Gli ultimi dieci giorni la sede di Borgo Allegri rimarrà aperta 24 ore su 24"

Firenze, Prato delle Cascine. Celebrazione dell' Eid, fine del Ramadan

Firenze, Prato delle Cascine. Celebrazione dell' Eid, fine del Ramadan

Firenze, 12 marzo 2024 – Il mese sacro dell’Islam è arrivato anche per i fedeli di Firenze. La sera di domenica è iniziato il Ramadan, il periodo sacro (determinato dal calendario lunare islamico) per i musulmani, che lo ritengono il mese in cui i primi versetti del Corano furono rivelati al Profeta Maometto, più di 1.400 anni fa. In questo periodo i musulmani osservanti digiunano da poco prima della preghiera dell’alba, Fajr, fino alla preghiera del tramonto, Maghrib. Il digiuno comporta l’astinenza dal mangiare, dal bere, dal fumare e dai rapporti sessuali per raggiungere una maggiore “taqwa”, o consapevolezza di Dio. "Il primo giorno è un po’ dura, poi il corpo si abitua – confessa l’imam di Firenze, Izzedin Elzir –, e la moschea è anche un luogo dove condivedere questi momenti così importanti per i fedeli".

Il luogo di culto, ogni sera, conta più di una centinaia di presenti che al calare del buio si ritrovano per l’ultima preghiera. "È una fase dell’anno nella quale i musulmani – continua Elzir – si dividono tra lavoro, famiglia e moschea. Nelle case vengono creati degli ambienti di ristoro e la nostra sede di Borgo Allegri, negli ultimi dieci giorni di Ramadan, rimarrà aperta 24 ore su 24". Nella provincia di Firenze, i fedeli musulmani sono circa 30mila, che tra meno di un mese potrebbero avere un nuovo luogo di preghiera, la moschea in via Martiri del Popolo, a pochi metri di distanza dall’attuale sede. Domani, intanto, è fissato in agenda un nuovo tentativo di sfratto: dovrebbe essere rimandato un’altra volta, così da arrivare al primo aprile – giorno fissato per il trasloco nel nuovo fondo – senza che la situazione precipiti.

Mese speciale anche per i musulmani che si trovano dietro le sbarre. Sollicciano è il carcere con la quota di detenuti stranieri più alta d’Italia: sono 370, il 65 per cento del totale, appartenenti a circa 40 etnie diverse. Molti di loro sono musulmani e, spiega l’imam, durante il Ramadan "hanno in concessione di libri e pregano nelle loro stanze durante tutti i giorni della settimana", tranne il venerdì, "quando io o un sostituto nelle vesti di imam tiene una preghiera nella palestra del penitenziario". E per quanto riguarda i pasti: "Gli viene consegnata la sera una colazione al sacco - spiega ancora –, così che possano consumarla all’alba il giorno dopo, prima della preghiera".

Siamo solo all’inizio, ma c’è già tanta attesa per la ʿīd al-fi r, la fine del Ramadan, che anche quest’anno, con molta probabilità, si "svolgerà in un prato nel parco delle Cascine", aggiunge l’imam. Che poi dedica un pensiero a quanto sta accadendo a Gaza. "Solo il Signore può sapere se si arriverà o meno a un cessate il fuoco a breve, ma anche se è difficile abbiamo fiducia negli uomini – chiosa –. Chi ha a cuore la vita umana non deve smettere di lavorare per la pace e la giustizia".

E ancora: il Ramadan "è un momento di meditazione, di pace e di spiritualità" nel quale "certamente non possiamo non ricordare la situazione a Gaza e in Palestina, e tutte le vittime del mondo che ricordiamo nelle nostre preghiere". Il religioso ha aggiunto che "in un momento in cui stiamo vivendo molte guerre è importante capire cosa vuol dire il Ramadan. Il digiuno vuol dire smettere di far male all’altro, al prossimo. Il digiuno non significa solo smettere di mangiare dall’alba al tramonto, ma vuol dire cambiare lo stile di vita, migliorarlo".