Quattro ore in aula Renzi rilancia "Pm in malafede, denuncio ancora"

Le dichiarazioni spontanee al giudice dopo quattordici eccezioni sollevate dai legali dei coimputati "Cinque anni di processo mediatico, ma siamo ancora al ’caro amico’: puntano alla prescrizione"

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Una raffica di eccezioni. Questioni sollevati dal folto e blasonato gruppo di avvocati difensori, che riguardano anche la legittimità costituzionale circa l’uso di alcune conversazioni dei parlamentari acquisite con la "pesca a strascico" e finite nel fascicolo d’accusa, o i tempi dell’indagine e in particolare la data dell’iscrizione sul registro degli indagati dell’avvocato Alberto Bianchi.

Per Matteo Renzi, l’unico degli imputati presenti in aula ieri al palazzo di giustizia di Novoli, in occasione di una delle tante udienze dell’inchiesta sulla Fondazione Open, è stata "una lezione di diritto" impartita dai legali ai pm Luca Turco e Antonino Nastasi, i sostenitori dell’accusa che hanno chiesto il giudizio per lui e i membri del cda della cassaforte renziana: Alberto Bianchi, Luca Lotti, Maria Elena Boschi, Marco Carrai.

Il leader di Italia Viva, che davanti al giudice Sara Farini ha anche preso la parola per rendere delle dichiarazioni spontanee, torna alla carica con le denunce. In vista della prossima udienza del 10 marzo, annuncia esposti "penali, disciplinari e contabili" contro i magistrati "in malafede" dell’inchiesta Open. "Abbiamo spiegato che è una vergogna che dopo cinque anni di processo mediatico non ci sia assolutamente niente - ha aggiunto Renzi -, si continua a rinviare, la prescrizione incombe. Il 2025 è vicino ma siamo ancora all’udienza preliminare, siamo ancora al ‘caro amico’ e la sostanza dei fatti è molto semplice: le attività della fondazione Open erano lecite ed è stato spiegato magistralmente dagli avvocati".

"L’avvocato Manes, l’avvocato Madia, l’avvocato Berardi, l’avvocato Di Noia, l’avvocato Nanni, l’avvocato Molinaro": snocciola i nomi, l’ex sindaco ed ex premier, associandosi idealmente alle loro posizioni benché, nella strategia processuale per rispondere alle accuse di finanziamento illecito ai partiti (ma nel procedimento ci sono altre contestazioni, che non riguardano Renzi, che comprendono anche la corruzione e il traffico d’influenze), la sua difesa non abbia sollevato nessuna delle quattordici eccezioni (illustrate in quattro ore di udienza) che ora il giudice dovrà approfondire prima del nuovo appuntamento in aula. Nel frattempo, c’è un nuovo vicepresidente del Csm, al quale Renzi ha fatto gli auguri. "L’avvocato Pinelli era in questo processo nel collegio difensivo di Bianchi. Come ha detto il Presidente Mattarella, la garanzia di autonomia e indipendenza della magistratura è fondamentale per riuscire ad avere un organo di autogoverno forte e autorevole. Non come l’ultimo che è stato imbarazzante".

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