Quartieri, stipendi stop : "Ma Firenze si salverà"

Niente più buste paga nelle circoscrizioni delle città con più di 300mila abitanti. Il Comune: "Non rientriamo in quella casistica". I presidenti: "Noi figure chiave".

Quartieri, stipendi stop : "Ma Firenze si salverà"

Quartieri, stipendi stop : "Ma Firenze si salverà"

"Da questo mese non riceverai lo stipendio". È la frase che per tutti equivale ad un incubo. E se nelle aziende private – causa crisi economiche – quella frase è più comune di quanto si possa pensare, nei luoghi pubblici la situazione di solito è diversa. Tuttavia nelle ultime 24 ore nelle grandi città e, inizialmente, pure a Firenze, è scattato l’allarme rosso dopo la comunicazione che i presidenti dei Municipi di Milano e gli assessori degli stessi da aprile non riceveranno più lo "stipendio".

A bloccare gli accrediti è un articolo inserito nella legge 38 del 2024 sulle elezioni entrata in vigore a fine marzo: "La norma dispone che i trattamenti di indennità non siano più riconosciuti". Il motivo è una diversa interpretazione data dal ministro dell’Interno. La questione riguarderebbe, oltre Milano, anche Torino, Roma, Genova e Napoli.

Non Firenze perché si spiega da Palazzo Vecchio "i quartieri non rientrerebbero nella casistica". D’altronde, ad esempio, a Milano la struttura è diversa e ben più ampia, visti i Municipi: nel capoluogo lombardo c’è il presidente di Quartiere ma pure il presidente del Consiglio di quartiere così come gli assessori dei municipi. A Firenze ci sono solo i Quartieri (col presidente). Per il momento dunque tutto sembra salvo anche se i dirigenti del Comune stanno monitorando la situazione con grande attenzione. E lo stesso stanno facendo i presidenti dei Quartieri perché nessuno vuol sentirsi dire la frase "da questo mese non riceverai lo stipendio".

"Non credo che quella norma ricada su Firenze – dice il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi -. In generale dico però che l’attività di un presidente di quartiere è molto importante, riconosciuta dal cittadino. Lo stesso si può dire di un consigliere di quartiere. I quartieri vanno valorizzati, quindi mi auguro che non ci siano norme che possono disturbare tale lavoro. A Milano la situazione è diversa, in quel caso ci sono nei municipi anche gli assessori per cui non credo sia paragonabile alla nostra città".

"Non sono preoccupata – tranquillizza la presidente del Q3 Serena Perini -. Si sta studiando la situazione, ma Firenze non ha la stessa struttura di Milano". Il presidente del Q4 Mirko Dormentoni manifesta una certa tranquillità sul caso specifico, affermando però di essere "preoccupato in generale per il valore del decentramento. Se questa norma mette in discussione il valore del decentramento è sicuramente una norma da contestare".

È molto puntuale, infine, il presidente del Q5 Cristiano Balli: "In città come Milano e Roma ci sono i municipi e più persone ricevono indennità – spiega -. Da un primo approccio avuto con i dirigenti del Comune il caso di specie è diverso. Abbiamo chiamato il direttore generale e siamo stati tranquillizzati". "Poi certo se tra qualche giorno non arriva lo stipendio mi preoccupo", aggiunge.

Niccolò Gramigni

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